Dove non sono arrivate le istituzioni, sono intervenuti gli stessi pescatori gardesani in vista dell'apertura della pesca al coregone lavarello, avvenuta secondo loro nel momento sbagliato.

Con una lettera aperta, l'Unione Pescatori Bresciani ha infatti chiesto a tutti i professionisti che sono attivi sul Garda di non pescare ancora gli esemplari nonostante il via libera ufficiale del 20 gennaio, quanto piuttosto di attendere almeno fino al termine del mese attraverso un fermo pesca volontario.

Questo perché il periodo di riproduzione si è temporalmente allungato a causa delle temperature medie più alte del normale, e quindi pescare in questo momento esemplari di coregone lavarello può rappresentare un ostacolo per la deposizione delle uova.

"Chiediamo a tutti di prendere coscienza di quanto sarà grave pescare e trattenere femmine anche se consentito" spiega l'associazione, e ancora: "se siamo pescatori seri e amiamo il nostro lago, serve un sacrificio, dobbiamo in coscienza salvaguardare il suo capitale naturale! Dobbiamo raccogliere i frutti, non erodere il capitale e prelevare pesci ancor prima che abbiano deposto le uova".