Turismo e caro bollette: una situazione che preoccupa il comparto alberghiero
Le strutture ricettive gardesane, nonostante numeri da record per l'estate, stanno riscontrando incrementi pesanti: energia dal 400% al 900% più cara

Il bacino gardesano è tornato a respirare aria di normalità dal punto di vista dei flussi turistici, con una stagione estiva caratterizzata da numeri decisamente importanti, per un tutto esaurito da giugno ad agosto sui livelli pre-Covid.
A confermare la situazione è Paolo Rossi, presidente di Federalberghi Lombardia, che durante un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha ammesso come il caro energia "peserà tantissimo e in attesa dei bilanci di fine stagione abbiamo già riscontrato aumenti dal 400% al 900%".
Una vera e propria incudine sulle attività alberghiere, come espresso di recente anche da Federalberghi Garda Veneto visto come stiano ora arrivando le bollette relative al mese di luglio. "Un aumento - viene spiegato - legato alla situazione instabile del mercato energetico e alla situazione geopolitica internazionale, ma anche dal fatto che gli ultimi due mesi hanno presentato temperature molto alte, cosa che ha inciso sull’utilizzo dei condizionatori e che ha contribuito in modo sostanziale alla definizione della bolletta, nonostante l’opera di comunicazione che i nostri Associati hanno fatto nei confronti dei loro ospiti circa l’uso corretto e consapevole dell’energia"
"La situazione rischia di diventare insostenibile - ha dichiarato il Presidente Ivan De Beni - L’aumento dei costi, per noi operatori, ma anche per le famiglie, rischia di compromettere l’andamento e la redditività della stagione. Solo più avanti potremo avere un quadro preciso, ma già ora mi sembra che la situazione sia abbastanza delineata. Bene gli aiuti di cui abbiamo beneficiato nei primi due trimestri dell’anno, ma chiediamo al Governo un intervento immediato e maggiormente incisivo a supporto di un comparto come il nostro, fatto di aziende energivore".
Condizione che fa prospettare purtroppo eventuali ribassi non prima del prossimo marzo, con grande preoccupazione nonostante il recente innalzamento del credito di imposta previsto per l’acquisto di energia elettrica. Come evidenziato dal presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, "La quota di fatturato che sarà assorbita dalla componente energetica, secondo le stime del nostro partner Energy Working, salirà dal 5,2% del 2019 al 20% (+285%). Si calcola un aumento medio di 70mila euro in più all’anno per una struttura di cento camere".