Si continua a ragionare sull'ambizioso progetto termale in seguito al convegno "Dall'acqua termale al progetto terme, la concretezza di un sogno" organizzato presso Villa Brunati


“Dopo numerose ricerche e discussioni sussegui tesi negli anni, i contorni del progetto per la nascita delle terme a Desenzano iniziano a risultare meglio definiti, e ciò che ne deriva è la necessità di un inter- vento esterno che prenda in mano la situazione dal punto di vista economico”.

Questo era l’inizio di un articolo pubblicato su Area Blu nell’aprile 2018, e potrebbe tranquillamente esserlo ancora oggi in occasione di quello che vuole essere un aggiornamento sulla situazione dell’ambizioso progetto termale desenzanese, in seguito al convegno organizzato nei giorni scorsi a Villa Brunati dal titolo “Dall’acqua termale al progetto terme, la concretezza di un sogno”.

Nonostante alcune novità derivate dagli studi effettuati sul pozzo realizzato presso le ex Cantine Visconti, legate in particolare alle analisi sulla composizione dell’acqua terma le rinvenuta presso il Vo’, ancora non si può dire che siano stati compiuti passi in avanti per la progettazione iniziale del futuro parco termale di Desenzano, in quanto di fatto mancano i finanziamenti iniziali per l’avvio dell’iter complessivo.

Necessità questa ribadita anche in occasione dell’incontro del 10 settembre, quando sono intervenuti sull’argomento il sindaco Guido Malinverno, il presidente della Società Terme di Desenzano Franco Visconti e il geologo che si è occupato in questi anni delle analisi tecniche, il dott. Fabio Molinari. A questi si sono inoltre susseguiti altri importanti contenuti da parte degli intervenuti, ovvero il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa, il presidente di Bresciatourism Marco Polettini, e per la parte storica il giornalista Tullio Ferro.

Un lungo periodo di silenzio ha infatti preceduto questo incontro, durante il quale si è approfondita la conoscenza di questa risorsa presente da sempre sotto i nostri piedi: si è infatti calcolato come la portata di esercizio, realizzando un pozzo ad hoc per lo sfruttamento termale, possa raggiungere dai 7 fino ai 12 litri massimi al secondo, sufficienti per poter realizzare una piscina termale di circa 400m2 all’interno di un centro balneoterapico di medie dimensioni. Una risorsa appunto che potrebbe garantire l’attività di un centro termale, secondo i calcoli, per circa 176 anni. (...)