Nel corso della tarda mattinata di venerdì 17 febbraio il personale veterinario dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Brescia, coadiuvato dagli agenti della Polizia Locale, ha trasferito, nei propri laboratori, per delle analisi approfondite, alcune delle carcasse dei gabbiani trovati morti in svariati punti di Desenzano del Garda. Le segnalazioni erano arrivate nei giorni precedenti dai locali volontari del WWF, allarmati dal ritrovamento di almeno venti volatili senza vita presso la zona del Porto Vecchio, il Desenzanino e il rimessaggio Lepanto. Ulteriori esemplari sarebbero stati trovati senza vita anche a Sirmione, secondo gli ultimi avvistamenti.

Le ipotesi al vaglio sono molteplici: si va dall’avvelenamento volontario o colposo, che sarebbe però poco probabile per la diffusione ampia del fenomeno; a un’ondata d’influenza aviaria, sulla quale anche il governo ha espresso preoccupazione, dato che metterebbe in grave pericolo gli allevamenti; sino alla pericolosa tossina del botulino, anche utilizzata nel secolo scorso come arma biologica, che era già stata presa in considerazione riguardo alla moria di cigni e anatre occorsa sempre a Desenzano del Garda nello scorso settembre. Per avere la risposta sarà necessario attendere le analisi, nel frattempo il WWF si è appellato alle autorità desenzanesi per ottenere la rimozione delle rimanenti carcasse, che potrebbero costituire un rischio sanitario per la cittadinanza.