Nuova presa di posizione in merito alla stazione Tav che sorgerà sul territorio di San Martino, e questa volta a evidenziare le eventuali criticità è l'Onlit, l'Osservatorio nazionale liberalizzazione infrastrutture e trasporti.

Come infatti riportato attraverso il comunicato stampa diffuso nelle ultime ore, "La recente approvazione da parte del ministero dei Trasporti del maxi finanziamento del progetto di una stazione in mezzo ai vigneti nel basso Garda dimostra che siamo un Paese dove ai soldi pubblici e al consumo di suolo non si dà nessuna importanza (nonostante l'altissimo debito pubblico e la grave crisi ambientale). Dopo aver impiegato 10 anni per fare un progetto come quello dell'Alta Velocità tra Brescia e Verona, appena iniziati i lavori ci si accorge che serve una inutile stazione a metà strada (basso Garda) che costa "solo" 35 milioni di euro di progettazione e che una volta costruita finirà con il costare complessivamente 200 milioni".

Attraverso la nota stampa viene inoltre evidenziato che "tra Brescia e Verona ci sono solo 70 km: il territorio aveva sì bisogno di una fermata sul Garda (uno dei più importanti bacini turistici d'Italia), ma solo se questo tracciato ferroviario fosse stato previsto a fianco della linea storica che attraversa oggi sia Peschiera che Desenzano, per evitare un trasbordo dei passeggeri a 15 km di distanza con evidenti disagi, costi e maggiori tempi di viaggio.

Per esempio, il turista tedesco che arriva in treno a Verona, perché dovrebbe salire su un treno AV per il Garda quando attualmente, con un treno regionale, in 20 minuti percorrerebbe i 22 km di percorso rimanente? Perché raggiungere la stazione Tav del Garda per poi prendere un bus o un taxi per recarsi a Peschiera o Desenzano quando ci può già arrivare direttamente?"