Nella giornata di domenica 27 novembre, un’estesa rete da pesca delle anguille è stata recuperata, in un canneto di Sirmione, grazie all’azione dei volontari del WWF Bergamo-Brescia e dell’associazione "Airone Rosso", coadiuvati dalla presenza degli agenti della Polizia Provinciale bresciana e della Polizia Locale. Sono stati rimossi circa duecentocinquanta metri di rete e trecento di cordame atti a posarla, il tutto aggrovigliato all’interno del canneto, all’interno del quale giacevano senza vita pesci e volatili di diverso tipo.

Il materiale recuperato, con elementi particolarmente inquinanti quali nylon ferro, piombo e polistirolo, per la cui rimozione ci sono volute diverse ore, data l’attenzione riservata a evitare danni non necessari ai canneti, è stato in seguito smaltito dalle autorità competenti. La rete, in termine tecnico una “rosta”, non sarebbe però frutto di pesca di frodo, ma una vestigia abbandonata dei tempi in cui era ancora legale catturare le anguille nel lago di Garda, pratica bandita da più di dieci anni. Stando allo stato del materiale recuperato, è quindi più che ipotizzabile che si tratti di dispositivi abbandonati da lungo tempo e mai rimossi dai pescatori che li avevano piazzati.