Come diffuso nelle ultime ore dall'Osservatorio dell'Autorità distrettuale del Po, nonostante qualche periodo piovoso registrato nelle ultime settimane, la situazione dei laghi del nord Italia resta delicata dal punto di vista del riempimento.

Sulla scia infatti della forte siccità che ha caratterizzato il 2022, i livelli restano ai minimi storici così come anche la quantità di flussi idrici rilasciati dai laghi alpini, una situazione definita deficitaria, come rilevato dall’Anbi, associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue.

Secondo le stime, attualmente le riserve stoccate sono decisamente sottodimensionate rispetto alla media, con il Garda pieno al 22%, il Lago Maggiore al 19%, il Lago di Como al 9% e i Laghi d'Iseo-d'Idro all'8%. Una condizione che complessivamente porta ad una quantità di acqua di 169 milioni di metri cubi, ben al di sotto dunque dei 550 milioni che solitamente si registrano in questo periodo dell'anno, pari indicativamente al 60%.

Lo stesso fiume Po è quasi interamente sotto il minimo storico, quasi alla soglia limite per contrastare l’intrusione salina, vista la portata inferiore di quasi il 75% a quella registrata lo scorso anno.