Una situazione delicata, che ha visto la presa di posizione da parte degli studenti in occasione dello sciopero indetto ieri mattina, lunedì 10 ottobre, quella relativa all'Istituto Alberghiero Caterina de’ Medici di Desenzano.

Armati di cartelli, slogan e tanta insofferenza, una settantina di ragazzi hanno infatti organizzato una protesta a partire dalle ore 8 nel parcheggio della scuola, denunciando l'impossibilità di partecipare ai laboratori pratici di cucina a causa della mancanza di fondi utili per l'acquisto di prodotti e per l'utilizzo delle cucine.

Da quanto emerso, studenti, genitori e professori sarebbero infatti molto preoccupati in vista di questo anno scolastico, proprio per una gestione della formazione che al momento non può andare oltre alla semplice teoria in classe. I ragazzi chiedono infatti un intervento da parte di Comune, Provincia e Ministero, per dotare l'istituto dei fondi necessari all'attivazione dei laboratori pratici.

Fondi che potrebbero essere raccolti in parte anche grazie alle stesse famiglie degli studenti, attraverso la possibilità di un contributo volontario di 200 euro per nucleo famigliare, ma che al momento non è stato versato da molti, alimentando così la situazione di disagio.

"Non ci può essere Alberghiero senza laboratori di cucina" denunciano quindi i giovani studenti, che per l'occasione ricordano anche altre criticità che secondo loro complicherebbero la vita scolastica all'interno dell'istituto: ad esempio, aule fatiscenti, numerose tapparelle rotte o mancanti, porte danneggiate, problemi presso i servizi e ambienti freddi.

Uno sciopero questo che non sarebbe stato condiviso dalla dirigente scolastica, uscita tra i ragazzi per un dialogo che però non avrebbe portato a iniziative, idee o punti in comune sul modo di affrontare le problematiche presenti per i ragazzi dei corsi di cucina, pasticceria e sala.

Resta ora da capire come potrebbe evolversi la situazione, con gli stessi ragazzi che auspicano ora un supporto in primis delle famiglie stesse, così come anche magari dalle realtà del territorio, come fornitori e ristoranti, abitualmente legate all'istituto attraverso i tirocini e l'alternanza scuola-lavoro.