Attraverso un intervento del consigliere comunale Giovanni Ciato della lista civica Salò Futura, in occasione del Consiglio comunale di ieri 27 luglio, si è tornati a discutere del tema sicurezza sul territorio in seguito ai diversi episodi di violenza e aggressioni susseguitisi negli ultimi mesi.

La questione è stata anche ripresa dal consigliere Ciato attraverso una nota pubblicata sulla pagina Facebook di Salò Futura, che riproponiamo integralmente di seguito.

Le parole del consigliere Ciato

"Sia nella trattazione del DUP, che in quella del riconoscimento del debito fuori bilancio per circa 28 mila euro a seguito della sentenza sul caso dei 2 agenti di P.L. recentemente condannati su un episodio di controllo del territorio, che ha visto la condanna al rimborso dei danni morali e delle spese giudiziarie, di cui il Comune di Salò si è fatto carico, ma anche nella trattazione del tema dell'integrazione del regolamento sui dati delle Body cam e delle Dash cam (le telecamere che vanno collocate sulle divide degli agenti le prime, e quelle che si installano all’interno delle autovetture le seconde), ho esternato il mio ringraziamento, in primis ai due agenti feriti sabato scorso per aver svolto il loro dovere nel controllo del territorio e l'augurio per una loro pronta guarigione, esteso poi a tutto il Corpo di Polizia Locale di Salò per il lavoro che quotidianamente svolge per la nostra sicurezza.

Gli agenti devono sapere che il Comune di Salò non è solo il datore di lavoro, ma che è vicino a chi svolge mansioni così delicate e pericolose, e che li ringrazia e li sostiene.

La situazione di insicurezza che ha caratterizzato Salò nell’ultimo periodo e la necessità di un maggior controllo del territorio, mi hanno portato poi a chiedere al Sindaco di conoscere quale sia l’effettiva funzione del presidio della Polizia Locale aperta in L.go Dante sotto i portici dell’Oratorio, dal momento che mi risulta siano stati dislocati i messi e alcuni addetti alla consegna dei permessi di sosta, ma che ben poco, se non addirittura nulla, stia svolgendo come presidio di polizia, e dal momento che quella zona è particolarmente delicata, sia per la presenza della fermata degli autobus che per la presenza di locali che attraggono i giovanissimi, quali programmi abbia.

Il Corpo di Polizia Locale di Salò è costituito da 16 persone, 4 ufficiali e 12 agenti e l’età media si aggira intorno ai 47-50 anni; questi ragazzi tutelano la nostra sicurezza e la Polizia Locale, a differenza delle altre Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia di Stato, ha compiti molto ma molto maggiori, che necessitano di maggiori competenze, perché oltre alle competenze di polizia stradale, di pubblica sicurezza, di polizia giudiziaria, che li accomunano, il Corpo di Polizia Locale svolge anche le funzioni di polizia amministrativa e controlli sulle presenze turistiche, sull’edilizia, sull’ambiente, di polizia tributaria, di polizia annonaria, di polizia sanitaria e altre ancora.

Ho quindi lanciato la proposta di rendere professionalmente più preparati i nostri agenti, ma soprattutto di formarli costantemente per controllare il territorio e per difendere i cittadini attraverso un programma di formazione continua.

Va poi detto che il Corpo di Polizia va potenziato, in quanto solo 12 agenti, per un territorio turistico e di attrazione come il nostro, che conta 6 frazioni ed è punto di ritrovo di molti ragazzi provenienti da altre zone, appare assolutamente insufficiente a garantire anche la sicurezza dei cittadini, ben sapendo le condizioni in cui si trovano anche le altre forze di polizia dislocate a Salò".

La nota stampa del consigliere comunale di Salò Futura, Francesco Cagnini

"Nelle ultime settimane (e, purtroppo, anche nei giorni scorsi) alcuni avvenimenti di cronaca hanno fatto tornare alla ribalta il tema della sicurezza a Salò, in particolare per alcuni episodi di violenza avvenuti in largo Dante Alighieri, nei pressi della stazione degli autobus, che hanno visto coinvolti dei giovanissimi.

È chiaro a tutti che si tratta di un problema reale, come in tanti altri comuni d’altronde, ma il susseguirsi incessante di questi casi - l’ultimo in ordine cronologico lo scorso sabato sera 22 luglio, che ha visto coinvolti due agenti di polizia locale, feriti da un 21enne, con i conseguenti articoli sui giornali - non mette certo Salò sotto una buona luce e non rappresenta affatto un bel biglietto da visita per la nostra città.

In questo momento diventa quindi fondamentale mettere in campo tutte le azioni possibili e praticabili per riuscire a far tornare in sicurezza la stazione dei bus, sia per i residenti e i turisti che vi transitano, sia per le attività commerciali, che hanno il diritto di proseguire la loro impresa economica in un contesto sereno e decorso.

Il tema della sicurezza, nella realtà, meriterebbe una riflessione più ampia, non solo limitandosi ai luoghi della stazione degli autobus, ma anche guardando alle frazioni e ai villaggi, che sono stati colpiti da parecchi episodi di furti e atti vandalici nel tempo.

L’Amministrazione comunale negli ultimi anni si è impegnata per provare a risolvere queste criticità, ad esempio con l’apertura di un ufficio della polizia locale sotto i portici della stazione, l’avvio del progetto smart city (da 2,4 milioni di euro) con l’installazione di 140 telecamere, con le prime posizionate proprio in largo Dante Alighieri collocate alcuni giorni fa. Mi domando però: quali ulteriori strumenti abbiamo per affrontare questo problema?

A mio avviso l’intera questione è da considerare complessivamente, non solo dal punto di vista della sicurezza, con l’intervento e il lavoro delle forze dell’ordine, ma anche dal lato dei servizi sociali. Un’azione che non si limiti alla mera sicurezza, quindi, ma che si allarghi anche all’ambito educativo e della comunità, provando a intercettare le origini di quel disagio giovanile e a dare una risposta concreta. Penso, in questo caso, a progetti di educativa di strada, che già altri Comuni hanno messo in campo. Gli educatori di strada si pongono spesso come mediatori e facilitatori nelle relazioni e cercano di rilevare disagi e bisogni di ogni singolo ragazzo, per condurre i singoli o il gruppo verso un vivere consapevole.

In parallelo, credo che il sindaco si dovrebbe fare promotore dell’attivazione di un tavolo allargato sovracomunale, affrontando la questione in ambito comprensoriale e integrato, coinvolgendo i servizi sociali, le associazioni del territorio, i Comuni limitrofi, le istituzioni comprensoriali, le forze dell’ordine e le scuole.

Quanto fatto finora, è chiaro, non è stato sufficiente: per questo dobbiamo ulteriormente impegnarci, senza perdere tempo, mettendo in campo tutte le azioni necessarie per individuare azioni che possano migliorare la situazione e, auspicabilmente, porre la parola fine sulla vicenda".