"Questo non rappresenta un atto repressivo ma uno strumento di dissuasione, e il messaggio è chiaro: Salò è una citta ospitale e vuole consentire a tutti di godere delle sue bellezze. Pertanto chi crea disagio o assume comportamenti contro il vivere civile può e deve essere allontanato".

Così si è espresso il consigliere Giovanni Ciato in occasione del consiglio comunale di Salò tenutosi ieri, giovedì' 26 ottobre, quando è stata ufficializzata l'approvazione dell'ampliamento delle zone soggette a daspo urbano tra cui si contano via Rocchetta (dietro l’oratorio), la Fossa, il complesso Gasparo, il lungolago Zanardelli e la zona antistante il Santuario la Madonna del Rio. Ciò potrebbe inoltre portare ad applicare anche sanzioni nei confronti i chi non rispetta i regolamenti, con multe dai 100 ai 300 euro.

"La proposta di daspo urbano vuole anche consentire ai gestori dei locali di non ricevere eventuali ordinanze di chiusura per disturbo della quiete pubblica da parte degli avventori, e al tempo stesso permettere a tutti i cittadini e i turisti di godere del lungolago, prevendo invece l’allontanamento di questi soggetti, generalmente ragazzi giovani, che disturbano o creano disagio, in aiuto del nostro contesto sociale".

Lo stesso Ciato ha infatti ricordato come il territorio salodiano sia caratterizzato dalla presenza di molti istituti scolastici in cui confluiscono tantissimi giovani studenti, e al contempo che il comune risulta essere un’area a rischio in quanto sopra la media provinciale per denunce relative a disturbo o aggressioni, ben 490 solo nel 2022.

"Ritengo sia importante iniziare a dare questo segnale, anche nei confronti di quelle persone che non escono la sera per paura di essere aggredite, tant’è che ci sono alcune realtà condominiali che probabilmente assumeranno dei vigilantes per garantirne la sicurezza - rimarca Ciato -. Ricordo inoltre che la nostra proposta è stata assunta solo parzialmente, in quanto prevedeva originariamente anche la possibilità di intercettare questi ragazzi soggetti a situazioni di disagio grazie all'intervento degli istituti scolastici e dei servizi sociali".