La Civica Raccolta del Disegno di Salò una tra le più prestigiose collezioni di opere su carta in Italia compie quarant’anni, e celebra l’importante anniversario con la mostra “LA PASSEGGIATA DELLA LINEA. 100 protagonisti del disegno contemporaneo”. Curata da Lisa Cervigni e Anna Lisa Ghirardi, con Federica Bolpagni, l’esposizione propone una selezione di 110 opere su carta, realizzate dai grandi autori dal Novecento ai giorni nostri.

Partendo dalla citazione di Paul Klee, che interpreta il disegno come l'arte di condurre una linea a fare una passeggiata, il progetto espositivo allestito al piano terra del MuSa articola un’ideale “passeggiata del puntoche diventa progressivamente linea e segno, disegno e movimento, gesto, delineando una panoramica in cui si trovano rappresentate le principali correnti e stagioni storico-artistiche novecentesche.

Dalla figurazione all’astrazione, dall’informale alla sintesi progettuale, dalla materia alla sublimazione di quest’ultima in parola e quindi concetto: le diverse sezioni allestite lungo le sale e i corridoi del Museo salodiano restituiscono le sfaccettature di una produzione artistica cangiante, sulla scorta del rinnovamento dei linguaggi stilistici e dell’incalzare delle vicende storiche vissute dai protagonisti.

Tantissimi gli artisti presenti in mostra

La sezione dedicata ai volti accoglie, tra gli altri, il giovane viso in grafite di Filippo De Pisis, quello giocoso e caricaturale di Pino Pascali (memore delle sue esperienze come autore di spot pubblicitari e Caroselli), quello sintetico e vibrante realizzato da Ernesto Treccani - tra i fondatori del gruppo Corrente ed il presunto ritratto dell’industriale farmaceutico Zambeletti, opera di Angelo Landi. In quest’ultimo gli ultimi echi del naturalismo tardo-Ottocentesco convivono con la saldezza tipica del Ritorno all’Ordine degli anni Venti. Tensione psicofisica e dramma esistenziale caratterizzano i lavori di Piero Manai e Anton Zoran Mušič. Quest’ultimo traspose sulla superficie delle sue opere l’orrore della prigionia subita nei campi di concentramento.

Tra eros e dramma, il corpo femminile diviene teatro della fusione di seduzione e malinconia. Accade nelle opere di Luigi Broggini, di cui sorprende la forza espansiva del colore rosso, nel disegno di Orfeo Tamburi, nella Prostituta di Remo Pasetto, in quello di Giacomo Manzù, nonché nel Nudo sdraiato di Renato Guttuso. Negli Undici studi di nudo di Bepi Romagnoni, immagini frammentarie e in pose disarticolate, la carica erotica sfuma in favore del tormento, mentre il Nudo femminile di Ennio Morlotti manifesta in tutta la sua evidenza segnica e cromatica come l’autore che aderì prima a Corrente, poi al Fronte Nuovo delle Arti e al Gruppo degli Otto - pur approdando negli anni Cinquanta all’arte informale, non abbandonò mai del tutto la figurazione.

Al tema del paesaggio è dedicata una grande sala, dove la veduta di un angolo della Ville lumière parigina tracciata da Osvaldo Licini retaggio dei suoi soggiorni francesi e due disegni sul celeberrimo tema dell’angelo ribelle cacciato dal paradiso (tema prediletto da Licini dal 1941 al 1956, simbolo della volontà dell’uomo di non accettare i propri limiti) fanno da contrappunto agli orizzonti urbani di Mario Sironi (Locomotiva) ed Enrico Della Torre (Tralicci). Il paesaggio marino è protagonista della pittura di Piero Guccione, quello montuoso di Tullio Pericolo è ispirato ai luoghi della sua terra, mentre in Mario Schifano l’orizzonte diviene pura sintesi cromatica.

Grandi esponenti della poetica dell’Informale sono, in questa sede, Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi, Emilio Scanavino, Franco Meneguzzo, Afro e Gino Meloni. Le diverse declinazioni della poetica astratta trovano manifestazione nei lavori di grandi Maestri come Atanasio Soldati, Renato Birolli, Piero Dorazio, Antonio Sanfilippo, Carla Accardi e Lucio Fontana. Di quest’ultimo è lo Studio per pietre del 1956, legato alla serie dei celeberrimi Concetti spaziali.

Di Giosetta Fioroni è esposta una carta del 1932, periodo particolarmente significativo per l’artista che nel 1933 partecipò alla Biennale di Venezia. Di Alighiero Boetti, tra i più importanti esponenti dell’Arte Povera e successivamente dell'Arte Concettuale, sono esposte entrambe le opere della Raccolta: una grande carta intelata, del 1987, con scritte e con pantere stampigliate (tipiche della sua produzione del periodo) e una carta ascrivibile alla serie Mano aperta pugno chiuso. La scritta nera con lettere trasferibili No reproduction di Claudio Parmiggiani, unico elemento grafico su fondo bianco, ribadisce l’atteggiamento iconoclasta che sottende tutta la sua opera, mentre di Dadamaino è esposta una carta emblematica del ciclo Alfabeto della mente, basato sulla ripetizione modulare di un solo segno a inchiostro e riferito al genocidio del villaggio palestinese di Tall El Zaatar nel 1976.

Una folta sezione è infine dedicata ai disegni preparatori, con molteplici esempi legati alla progettazione scultorea e architettonica. Tra questi, gli Studi per architetture cacogoniometriche di Gianni Colombo, le carte di Eduard Habicher Fausto Melotti, Alik Cavaliere, Piero Consagra, Alberto Viani e Regina, unica esponente femminile del MAC, Movimento Arte Concreta. Di indirizzo opposto è invece il disegno di Grazia Varisco che, in linea con le sue Disarticolazioni dei primi anni Novanta, delinea uno spazio dalla forma inattesa. Appartengono alla Collezione anche alcuni studi di costumi teatrali di Domenico Gnoli: otto disegni ad inchiostro, realizzati nel 1952 circa, probabilmente nel camerino del regista Carlo Lodovici, nel periodo in cui fu proposto all’artista di collaborare alla messa in scena dell’opera Il borghese gentiluomodi Molière.

Alle opere di artisti di consolidata fama, celebrati dai più importanti musei del mondo, “La Passeggiata” affianca quelli di artisti contemporanei che si sono distinti nel panorama nazionale, tra cui Arcangelo, Agostino Arrivabene, Guglielmo Achille Cavellini, Giorgio Bertelli, Maurizio Donzelli, Antonella Gandini, Andrea Mariconti, Albano Morandi, Antonio Mottolese, Nunzio, Nicola Samorì, Livio Scarpella, Giorgio Tentolini. Il percorso è inoltre punteggiato dai personaggi scultorei in carta pesta di Roberto Ciroli, che osservano, spiano, contemplano spazi e disegni.