Rovereto-Riva: l'ipotesi per una ferrovia di valenza europea
Richiesta di inserimento tra le opere strategiche di Rfi da parte della Provincia autonoma di Trento, per un opera da 317 milioni di euro

La Provincia autonoma di Trento ha chiesto l’inserimento del collegamento ferroviario Rovereto-Riva nel documento strategico della mobilità ferroviaria, concordato tra lo Stato e Rete ferroviaria italiana.
Un passaggio che potrà permettere l’avvio della progettazione di un’opera strategica, di valenza europea, perché favorirà lo sviluppo dell’area turistica dell’Alto Garda trentino - portando benefici a tutto il bacino gardesano - e le connessioni attraverso la linea del Brennero verso il Nord del continente e il resto del Paese.
Un’infrastruttura allo stesso tempo coerente rispetto agli obiettivi della transizione ecologica e alla crescita in chiave sostenibile di tutta l’area del Garda, che viaggia verso risultati storici, oltre i record 2019, per quanto riguarda il trasporto pubblico lacustre. È quanto è stato chiarito dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, assieme al viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Alessandro Morelli, a proposito dell’opera che secondo i dati aggiornati comporta un investimento immediato di 230 milioni di euro, su un totale di costi calcolati di 317 milioni di euro, per una ricaduta complessiva in termini di benefici economici di 450 milioni di euro
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha sottolineato l’importanza del percorso condiviso tra Amministrazione provinciale, Rfi e ministero, riguardo all’ipotesi di intervento che è stata oggetto di uno studio di fattibilità - reso noto nei mesi scorsi a Riva del Garda - e di un’analisi costi-benefici.
Non si tratta, ha precisato il presidente, solo un collegamento locale, ma europeo, che permetterebbe ai passeggeri di salire in treno a Monaco e scendere a pochi passi dalle spiagge del Garda. Un’opera dunque che va nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale e che può aiutare l’immagine del Trentino a livello internazionale, dando una risposta al problema del traffico nel Basso Trentino e migliorando la qualità della vita.
Ecco perché è cruciale la collaborazione tra la Provincia, Rfi e governo per dare il via alla progettazione e proseguire gli approfondimenti sulla compartecipazione finanziaria.
Dal punto di vista tecnico, il dirigente del Dipartimento Territorio e trasporti della Provincia ha parlato di un’analisi costi-benefici assolutamente positiva per l’opera. La nuova linea secondo le stime potrebbe avere una capacità di trasporto media al giorno di 6.700 passeggeri e momenti di picco di 10.000.