È stato rinviato a giudizio con pesanti accuse il 47enne di origine rumena convivente di Maria Rosca, la donna di 46 anni deceduta lo scorso 30 gennaio a Riva del Garda in seguito ad una caduta dal terzo piano, dalla finestra dell'abitazione sita in via Fiume.

L'uomo è stato infatti accusato dell'omicidio della donna di origine moldava, da tempo residente sul territorio, morta poco dopo il tragico volo che, secondo il Pm de Angelis, non sarebbe stato accidentale quanto piuttosto causato da una spinta da parte dello stesso.

Decisiva la ricostruzione operata dal nucleo investigativo grazie all'ausilio delle registrazioni effettuate dalle telecamere presenti nei dintorni, che hanno restituito momento dopo momento quanto accaduto quel drammatico giorno.

I due, dopo aver trascorso insieme il pomeriggio, erano infatti presenti entrambi all'interno dell'abitazione poco prima della tragedia, ma quanto raccontato dall'uomo non ha poi coinciso con la ricostruzione dei fatti operata durante le indagini.

A far pendere dalla parte dell'omicidio è stato in particolare un video, nel quale si sentono le voci di entrambi mentre litigano animatamente pochi attimi prima della caduta di Maria, facendo così pensare ad una reazione rabbiosa da parte del compagno nei confronti della vittima.