Munizioni in piombo: anche sul Garda non si arresta l'utilizzo nonostante i pericoli
Dopo il recupero dell'aquila reale intossicata, si riaccende la polemica. Dal divieto UE presso le zone umide alla circolare "alleggerita" del Governo

Torna ad accendersi la polemica relativa all'utilizzo delle munizioni in piombo da parte dei cacciatori del territorio, dopo che nel fine settimana è stato soccorso a Gardone Riviera un esemplare di aquila reale affetto da saturnismo, forma di intossicazione derivata dal piombo ingerito attraverso le carcasse di cui l'animale si era nutrito.
Un'abitudine quella di cacciare con tale tipo di munizioni che ancora non è stata superata anche sul Garda come dimostrato da questo ennesimo caso registrato, considerata pericolosa proprio per le conseguenze che l'avvelenamento di volatili porta all'intera catena alimentare, umani compresi.
Proprio per questo motivo, a partire dallo scorso 16 febbraio è stato infatti disposto dall'Unione Europea il divieto di utilizzare munizioni al piombo presso le aree umide, visto come ogni anno in tutta Europa si stimano milioni di uccelli acquatici deceduti in seguito a ciò. Una decisione che però non viene accettata ancora da tanti cacciatori di "vecchia scuola", oltre che essere, come dimostrato, ampiamente "aggirabile".
Uno dei motivi di questa problematica, come anche spiegato dal Wwf, sarebbe che “sebbene vi sia ampia disponibilità di munizioni senza piombo, già ampiamente utilizzate in molti paesi europei, ad esempio con acciaio – alternative tecnicamente possibili e con minori rischi per la salute umana e l’ambiente –, queste restrizioni costringerebbero l’industria delle munizioni a riconvertirsi e renderebbero inutilizzabili molte tipologie di armi oggi in uso”.
Viene però sottolineato anche come la legge italiana consenta un facile aggiramento della norma, confermata tramite una circolare interministeriale (Agricoltura e Ambiente) che ne alleggerisce secondo gli ambientalisti l'impatto sui singoli casi. Questo a causa di un’interpretazione maggiormente restrittiva, che porta così facilmente a individuare cavilli e zone d'ombra prontamente sfruttati da coloro che non intendono adattarsi ai cambiamenti moderni dell'attività venatoria.
È in particolare la Lega Antivivisezione a lanciare l'allarme, spiegando come "nella circolare è dettagliatamente argomentato in quale modo i cacciatori possono aggirare la sanzione prevista nei confronti di coloro che dovessero essere sorpresi a portare con sé cartucce al piombo all’interno o nei pressi delle zone umide. Se quindi un cacciatore dovesse essere colto dalla vigilanza con delle cartucce al piombo in tasca, sarà sufficiente seguire le istruzioni descritte nella circolare”.