Non tutti sanno che anche il territorio mantovano, con il suo operoso tessuto produttivo, collabora in maniera fondamentale agli sforzi del mondo scientifico, nel campo dell’esplorazione spaziale. Infatti, lo stabilimento della Sirio Antenne di Volta Mantovana sarà parte importante nella produzione delle circa 130mila antenne a bassa frequenza di modello “Skala 4.1”, da posare presso l’Osservatorio Radioastronomico di Murchison, nel deserto australiano occidentale, nell’ambito del progetto dello Square Kilometre Array (SKA), che si pone l’obiettivo di costituire il più grande radiotelescopio al mondo.

Il progetto dello Square Kilometre Array risale a un’idea dei primi anni ‘90, che è costato fino ad ora quasi un miliardo e mezzo di dollari, impiegando più di trent’anni in studi preliminari, pianificazione e accordi politici internazionali. All’iniziativa partecipano infatti diverse nazioni, tra le quali appunto l’Italia, la Germania, i Paesi Bassi, il Canada, la Svezia, il Regno Unito, il Sudafrica, l’India, la Cina, la Birmania, l’Australia e la Nuova Zelanda. Il sito australiano prevede l’installazione di 100mila antenne nell’arco di 74 chilometri quadrati, che dovrebbe essere completata, secondo le previsioni, solamente nel 2028.

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