La decisione dell'Esecutivo in merito al taglio degli sconti sui carburanti sta provocando forte malcontento non solo tra gli automobilisti, ma anche tra i benzinai, ora pronti ad un nuovo sciopero che promette già di portare numerosi disagi sul territorio nazionale.

I lavoratori del settore protesteranno infatti attraverso la chiusura delle pompe di carburante lungo l'intera rete autostradale del nostro Paese, dove non sarà possibile fare rifornimento di carburante per ben 72 ore consecutive, dalle 22 di martedì 13 dicembre alla stessa ora di venerdì 16.

Quali le ragioni dietro lo sciopero?

Come anticipato, le ragioni della protesta derivano dal diniego da parte dell’Esecutivo di dare accoglienza a una mozione, presentata dalle categorie suddette, inerente la discrepanza di costi che vige tra il sistema viario autostradale e quello ordinario. Nella fattispecie, nel provvedimento interministeriale di cui si suppone l’emanazione, permane un procedimento di prescrizione di royalty che andrebbe a riservato beneficio dei concessionari.

Infatti, secondo i sindacati Faib, Fegica ed Anisa, il nuovo decreto “non prevede alcuna razionalizzazione della rete per una maggiore efficienza e ripropone un sistema di imposizione di royalty ad esclusivo vantaggio della rendita di posizione dei concessionari", così come "non contiene una riforma regolatoria che possa consentire recupero di economicità finalizzato ad abbattere la differenza abnorme di prezzi tra viabilità ordinaria e autostradale, viola le norme di settore poste a tutela della continuità delle gestioni e dei livelli occupazionali”