Presentata la Carta del Lago contro il pericolo delle microplastiche
Nata con il progetto europeo Life Blue Lakes per ridurre e mitigare gli effetti negativi per la presenza delle microplastiche nelle acque interne

Dallo studio di azioni strategiche per ridurre l’inquinamento da microplastiche a coordinamento e sinergie per la sostenibilità del lago: questi sono stati tra i temi al centro dell'iniziativa organizzata dal progetto europeo Life Blue Lakes, che a Palazzo Wimmer a Gardone Riviera ha visto, insieme all’amministrazione ospitante, la partecipazione degli amministratori di Toscolano Maderno, Molveno, Lonato del Garda, Sospirolo, Salò, Sirmione, Valvestino, Tignale, Limone sul Garda e di Avigliana.
Aperto dai saluti istituzionali dell’Assessore all’ambiente della Regione Lombardia, Giorgio Maione e del sindaco della città di Gardone Riviera, Andrea Cipani, e guidato dalla presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, il convegno ha visto il suo focus nella presentazione della Carta del lago di Garda, il documento nato “dal basso” grazie al contributo di più di 200 stakeholder pubblici e privati che tra febbraio e novembre 2021 si sono incontrati on-line e in presenza, per definire misure e buone pratiche volte a migliorare la qualità dei servizi intorno al lago, per ridurre e mitigare gli effetti negativi dovuti alla presenza delle microplastiche nelle acque interne.
“La presenza di microplastiche negli ambienti acquatici è una problematica di estrema rilevanza visti i ritmi di rilascio e le difficoltà di degradazione di questi materiali,” spiega Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia. “Promuovere i nostri ecosistemi, anche come fonte di turismo sostenibile, significa tutelarli da queste problematiche con azioni concrete. Il Garda è uno dei bacini più importanti a livello italiano ed europeo sotto molti punti di vista e la Carta del Lago firmata oggi rappresenta un impegno collettivo reale per valorizzarlo nel migliore dei modi”.
Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Lonato del Garda, Sirmione, Desenzano, Lazise e San Felice del Benaco sono i comuni del Garda “microplastic free”, che già hanno adottato la Carta del lago come strumento di governance volontario, ponendosi obiettivi specifici e condividendo gli ambiti strategici verso cui mirare i propri impegni: la sensibilizzazione e l’informazione, il miglioramento degli impianti di trattamento delle acque reflue e della rete degli scarichi al lago, un approccio sinergico interregionale, la promozione di recupero, riutilizzo e il corretto smaltimento dei rifiuti e, infine, un cambio di paradigma nell’utilizzo della plastica con la regolamentazione locale del consumo di prodotti considerati inquinanti e ad alto rischio di abbandono in aree pubbliche.
"Lo straordinario valore della Carta del Lago di Garda fa capire come al benessere di un territorio concorrano tutti gli aspetti della gestione delle acque,” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “I Comuni del Garda e i portatori di interesse locali hanno significativamente guardato alla prassi strategica tracciata in Europa. Le microplastiche, come il trattamento delle acque reflue, sono problemi che bisogna affrontare con lucidità e determinazione: le soluzioni utili sono quelle che tengono conto degli effetti del riscaldamento globale, quindi capaci di massima reattività”.
Sono più di 60 in tutta Italia le pubbliche amministrazioni, gli operatori del settore turistico ed economico e le associazioni che hanno deciso di adottare la “guida pratica per la gestione più sostenibile del territorio”: la Carta del lago è uno strumento utile a programmare azioni strategiche per prevenire la dispersione dei rifiuti plastici nell’ambiente, fenomeno che rappresenta la seconda emergenza ambientale dopo la crisi climatica.
L’inquinamento da microplastiche, infatti, ben monitorato e codificato nelle acque marine, è solo da poco indagato nelle acque interne, spesso utilizzate per fini irrigui o idropotabili. Per questo il progetto Blue Lakes mira a implementare i monitoraggi, sollecitare la revisione della normativa sui controlli, ma soprattutto ad armonizzare le indagini individuando soluzioni praticabili.