Preoccupa l'allarme siccita: verso un nuovo tavolo regionale il 2 marzo
Per Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia, il deficit idrico è in linea con 2022, ma peggiora la condizione del lago di Garda

“La situazione di scarsità idrica al 22 febbraio, purtroppo, è del tutto in linea a quella dello scorso anno. In più c’è la differenza che anche il bacino idrografico afferente al Lago di Garda è ai minimi storici mentre nella scorsa primavera era l’unico con una disponibilità prossima alla norma”. A dichiararlo è l’assessore regionale Massimo Sertori, coordinatore delle attività del tavolo permanente per l’utilizzo della risorsa idrica in Lombardia, che annuncia, sulla siccità in Lombardia, la convocazione di un nuovo ‘tavolo regionale’ per il 2 marzo.
Il confronto 2022-2023 mostra che i laghi lombardi regolati sono più vuoti (-30%), a fronte di un quantitativo di neve leggermente superiore (+31%). Complessivamente, pertanto, le riserve idriche mostrano un deficit del 55% rispetto allo storico, a fronte del 52% dello scorso anno.
Il tavolo regionale, nelle sedute del 14 dicembre e 26 gennaio “aveva già evidenziato che la situazione di scarsità idrica della scorsa estate era proseguita – continua Sertori – anche a causa delle scarse precipitazioni autunnali e invernali. Situazioni che non avevano consentito di ripristinare il deficit della stagione passata”. “Già il 14 dicembre – prosegue – Regione Lombardia aveva segnalato la necessità di adottare un utilizzo ‘cautelativo’ delle risorse idriche. Lo aveva fatto, in particolare, invitando i gestori idroelettrici e gli Enti Regolatori dei grandi laghi (Garda, Maggiore, Como, Iseo e Idro) a trattenere acqua il più possibile”.
“Confido – conclude Sertori – sul senso di responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati. Abbiamo convocato per il prossimo 2 marzo un nuovo tavolo regionale. Lo scopo è fare un aggiornamento sulla situazione delle riserve idriche in vista della prossima stagione irrigua estiva 2023. E valutare quindi le misure più opportune per fronteggiare la crisi idrica che vediamo nuovamente davanti a noi. Questo salvo precipitazioni importanti che, a oggi, non siamo in grado di prevedere".