Nuovo scontro sul depuratore del Garda: il sindaco di Montichiari contro Acque Bresciane
Dopo le proteste diffuse da parte delle associazioni ambientaliste in difesa del fiume Chiese, arriva la presa di posizione del sindaco Togni

È finito nel mirino delle proteste ambientaliste e istituzionali l'incontro avvenuto di recente tra il Presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini e il nuovo Ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che verteva sul futuro del nuovo depuratore in fase di progettazione sulla sponda bresciana del Garda.
Incontro questo che ha visto la presenza di numerosi sindaci e rappresentanti delle realtà interessate dall'opera, che ricordiamo si tradurrà in due nuovi impianti a Gavardo e Montichiari con relativo appoggio al fiume Chiese.
Come infatti comunicato dalla stessa Comunità al termine dell'incontro, "è stata avanzata la richiesta di accelerare sull’esecuzione dei lavori, in continuità con quanto già deciso in questi anni: bisogna agire quanto prima per scongiurare una eventuale rottura del collettore o delle tratte sublacuali che danneggerebbe l’intero ecosistema; occorre reperire ulteriori forme di finanziamento, tenendo conto dell’aumento del costo delle materie prime per non gravare ulteriormente sugli utenti; dal punto di vista socio-economico, infine, occorre salvaguardare l’economia del lago, punto di riferimento per il turismo nazionale e internazionale con oltre 25 milioni di presenze ogni anno”.
L'attacco del sindaco di Montichiari Marco Togni contro Acque Bresciane
In particolare, è delle ultime ore la presa di posizione del sindaco di Montichiari Marco Togni, il quale non ha accettato in relazione al confronto la presenza dei vertici di Acque Bresciane definendolo "un fatto gravissimo", come comunicato attraverso i propri canali social.
"Acque Bresciane s.r.l. - si legge - è una società pubblica della Provincia di Brescia e non può assolutamente prestarsi a quella o questa parte. Ancor più grave è che si sia prestata alla Comunità del Garda ignorando le ragioni, i comuni e i territori del Fiume Chiese. COME SI PERMETTONO?".
Viene contestato soprattutto il sostegno alla tesi dell'On Gelmini in merito ad una potenziale fragilità delle condotte sublacuali, "quando - dichiara Togni - la stessa Acque Bresciane lo scorso anno ha messo nero su bianco nella relazione finale dell’ispezione annuale delle condutture subacauli che non vi è alcun pericolo". Relazione che sarà a breve aggiornata con gli interventi di analisi e manutenzione in programma proprio in queste settimane, iniziati il 18 febbraio e in fase di conclusione a metà marzo.
Sindaco Togni che in seguito tuona: "È ormai chiaro a tutti che quella della sublacuali e della bomba ecologica era una scusa messa in piedi ad arte per motivare uno spreco di soldi esagerato per realizzare progetti megalomani. Peccato che la messa in scena abbia retto poco tempo".