Dal mese scorso, la dotazione strumentale dell’Ospedale di Desenzano si è arricchita di un nuovo sistema di mappaggio che consentirà di trattare le aritmie più complesse e di riconoscere, in caso di recidive, il punto critico non raggiunto in precedenza.

Le aritmie cardiache trovano sempre più frequentemente una soluzione definitiva grazie un trattamento “non farmacologico”: l’ablazione. Nel corso degli ultimi anni questa tecnica ha raggiunto un livello di efficacia e di sicurezza che supera decisamente quella dei farmaci antiaritmici, poichè si può riscontrare una maggiore accuratezza nella diagnosi e quindi nel successo dell’intervento, con una netta riduzione dei tempi procedurali.

Questo sistema di mappaggio ha inoltre il grande vantaggio di permettere all’operatore di visualizzare le sonde all’interno del cuore ricostruito in 3D riducendo al minimo l’esposizione del paziente e degli operatori di sala ai raggi X e il rischio di sviluppare patologie legate alla radioesposizione.