Legambiente: con la fine dell'anno nuovo allarme inquinamento in Lombardia
Secondo il report dell'associazione, il territorio bresciano si conferma tra i più inquinati a livello regionale, compreso il Basso Garda

Attraverso l'analisi dei dati forniti da Arpa, il 2022 si chiude con un nuovo allarme smog in Lombardia da parte di Legambiente, e in particolare in Pianura Padana, dove i livelli di inquinamento continuano a rappresentare un serio problema per il territorio.
Dati che sono sulla stessa linea degli scorsi anni, e che mostrano Brescia al quarto posto tra le città che hanno infranto maggiormente il tetto massimo concesso dalla normativa europea, con 58 giorni nell'ultimo anno (per l'OMS dovrebbero essere 4 al massimo), mentre è quinta per valori medi annui (31,9 microg/mc, 15 è il limite fissato dall'OMS), attestandosi dunque tra le realtà peggiori a livello regionale.
Una situazione che vede coinvolto anche il Basso Garda, dove nonostante il ricircolo dell'aria favorito dalla conformazione del territorio si registrano comunque alti livelli di inquinamento, come mostrato anche

Le dichiarazioni del presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto
"Le politiche per la qualità dell’aria in Lombardia sono ad un punto morto: significa che abbiamo smesso di aggredire le fonti emissive più importanti – come dichiarato da Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Una condizione su cui la Lombardia vanta un insuperabile, quanto ben poco invidiabile, primato europeo per quanto riguarda i livelli di motorizzazione e i carichi di bestiame allevati nelle stalle: nulla di strano, dunque, se siamo una regione da record anche per quanto riguarda l’inquinamento generato, prioritariamente, da queste due fonti.
Se vogliamo ambire a una dignitosa qualità dell’aria, occorre che venga avviata una nuova stagione di politiche ambientali, che portino da un lato ad una riduzione sostanziale del trasporto su gomma, e dall’altro ad una trasformazione strutturale dell’agricoltura lombarda, che deve diversificare le proprie produzioni per ridurre l’eccessivo carico zootecnico".
Infine un ultimo allarme per quanto concerne l'utilizzo di legna da ardere, importante fonte di inquinamento. Utilizzo che, sempre secondo il presidente Meggetto, "non deve essere tollerato laddove le condizioni climatiche invernali sono favorevoli all’accumulo di inquinanti, come avviene in tutta la Pianura Padana e nei fondovalle montani: la legna è senz’altro di una fonte energetica rinnovabile, ma il suo uso non deve assolutamente essere incoraggiato in contesti non appropriati, e deve in ogni caso avvenire all’interno di impianti tecnologicamente adeguati per minimizzare le emissioni inquinanti"