Anche durante l'estate 2023 sono stati purtroppo diversi i decessi avvenuti in acqua durante i mesi di alta stagione turistica, ad evidenziate come il bacino gardesano possa rappresentare anche un insidia se non lo si approccia con la giusta dose di attenzione e responsabilità.

Sono infatti 8 i bagnanti, per lo più turisti, deceduti dall’inizio dell’estate lungo le tre sponde del lago, e purtroppo tra questi si contano tanti giovani o giovanissimi che stavano trascorrendo qualche ora di serenità tra tuffi e divertimento con gli amici.

Il più giovane è il 13enne, di origine straniera ma residente sul Garda, deceduto a Peschiera solo pochi giorni fa dopo un tuffo dal ponte San Giovanni, dove tra l’altro la balneazione era vietata. A esso si aggiungono poi i decessi registrati nel recente passato di giovani under30: l’ultimo in ordine cronologico è il 27enne trovato privo di vita a Punta San Vigilio dopo un tuffo dal battello su cui si trovava, e che aveva deciso una sosta per permettere un bagno rinfrescante per i turisti.

Così come, sempre sulla sponda veronese, ha fatto il giro del Paese la notizia della tragica scomparsa della giovane 21enne annegata a Garda, in località Corno, resasi protagonista dell’eroico gesto di salvare il fratellino di 14 anni dall’annegamento. La ragazza è infatti riuscita a salvargli la vita dopo averlo visto in difficoltà, ma purtroppo, a causa di malore o di eccessivo affaticamento, è stata inghiottita dalle acque del lago senza più riemergere.

Giovanissima è anche la vittima registrata a Sirmione lo scorso 24 giugno, quando un turista italiano di 25 anni ha accusato un malore mentre si trovava in compagnia di amici presso la spiaggia Giamaica sottostante le Grotte di Catullo. Trasportato in condizioni critiche, è purtroppo tragicamente scomparso presso l’ospedale di Desenzano.

Sempre a Sirmione era poi avvenuto un altro dramma il 15 agosto, quando nella notte precedente al Ferragosto si erano perse le tracce di un 32enne partito in serata da Lazise a bordo di una moto d’acqua. Lanciato l’allarme da parte degli amici, che non avevano più avuto sue notizie, le ricerche si sono protratte fino alle prime ore della mattina, quando il corpo privo di vita è stato trovato nei pressi della spiaggia Punta Grò.

Sempre un malore improvviso è invece la causa della morte del 53enne dello Sri Lanka avvenuta lo scorso 12 agosto a Brenzone, spirato dopo i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori giunti sul posto in seguito all’allarme lanciato nel tardo pomeriggio.

A questi si aggiunge poi il tragico ritrovamento lungo il litorale di Brenzone, a inizio settembre, del sub 39enne bolzanino oggetto di ricerche durate circa 48 ore. Dopo che se ne erano perse le tracce, il corpo senza vita è stato rinvenuto lungo il litorale di Brenzone dai sommozzatori.

Infine, l’ultima tragedia ha visto protagonista un anziano turista tedesco di 81 anni, il quale ha accusato un malore a Riva del Garda lo scorso 17 settembre. La moglie aveva infatti allarmato i soccorritori per un intervento immediato, che però non gli hanno permesso di salvargli la vita.

Nonostante ciò, si è comunque registrata una grande attività di soccorsi da parte della Guardia Costiera, sempre più presente ed efficace in quanto a capacità di intervento in acqua, con circa 150 operazioni di soccorso effettuati dall’inizio dell’anno sulle tre sponde del Garda.