Jacobs torna sulla vicenda Fedez: "Non gliene fregava niente"
Il campione olimpico torna a parlare della vicenda che lo vede attualmente in causa con la Doom, società del rapper milanese

A distanza di un anno dal termine della collaborazione tra Marcell Jacobs e l'agenzia Doom di proprietà del cantante Fedez, la vicenda torna ad essere infuocata in seguito alle recenti dichiarazioni del campione olimpico desenzanese, che alimentano nuovamente le polemiche relative alla gestione della sua immagine durante il periodo dell'exploit internazionale.
Allora venne avviata una causa legale da parte della società nei confronti di Jacobs dopo la risoluzione del contratto, la quale respinse ogni accusa ritenendo illegittima la recessione unilaterale del contratto. Causa che tutt'oggi è ancora in corso, e della quale è tornato a parlare l'atleta azzurro attraverso un intervista rilasciata a La Stampa.
L'attacco di Marcell Jacobs nei confronti della Doom
“Non pensavo fosse difficile rappresentarmi. Nel 2018 mi sono affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità, ma lì non hanno mai sviluppato un progetto – come ricordato dal velocista – . Me li aspettavo pronti al risultato invece ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non glie ne fregava niente”.
“Per contrasto, quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza - e ancora - Le batoste servono, nella vita le mazzate sono necessarie, sempre, a più riprese. Quando tutto sembra facile non ti godi nulla e nel momento in cui cadi ti fai male, se prendi botte eviti di rifare lo stesso errore”.
Una situazione che portò Jacobs ad affidarsi ad una società londinese e di riavvicinarsi alla famiglia, visto come la madre ne aveva curato l'immagine fino al 2018: "Mi sono avvicinato alla mia famiglia, anche se non serviva questa situazione per riunirci. Tutti sapevamo che mia madre non può essere la persona che mi chiude i contratti, ma mi serviva risistemare l’assetto con persone fidate al cento per cento"
Infine anche un accenno alla situazione attuale: "La società che mi rappresenta ora non mi ha promesso numeri, mi ha dato una visione internazionale. Con loro si parla di collaborazioni a lungo termine, per il post atletica”.