I dati di una ricerca statistica condotta recentemente dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre sull’imprenditoria, in particolare quella artigiana, operante nella provincia di Mantova, sono tutt’altro che confortanti.

Quella che si palesa sempre più evidente, senza utilizzare mezzi termini, è una vera e propria strage delle imprese artigiane mantovane, con il 23,4% di queste che ha chiuso le proprie attività negli ultimi dieci anni, senza ricambio, per una perdita pari a più di 4mila aziende, con relativo indotto e posti di lavoro. Quella di Mantova è la 12esima provincia italiana per perdita d’imprese artigiane negli ultimi dieci anni, una classifica che non solo rende lampante la situazione infelice del mantovano, ma anche quella del resto d’Italia e in particolare della Lombardia. Nel 2012 la provincia di Mantova contava più di 17mila imprese artigiane, ridotte ora a meno di 14mila, censite alla fine del 2022. Quello mantovano non è però il territorio più martoriato dalla crisi degli anni ‘2010 e dalla “cura” dell’austerità, infatti è preceduta, a breve distanza, dalle province di Cremona, Pavia e Como, ancora più in declino da questo punto di vista, mentre Brescia si attesta a metà classifica, con più di 8mila aziende perse, ovvero il 17,1%. Infine, a livello nazionale le imprese artigiane sono calate, sempre negli ultimi dieci anni, di ben 325mila unità, ovvero poco del 17,4%, con una lievissima inversione di tendenza rilevata solamente nel 2021.