"Ho ascoltato gli interventi in Aula della Lega e di Forza Italia, apprendendo la volontà di non votare la fiducia al governo (esattamente quello che ha fatto il Movimento 5 Stelle giovedì scorso). In un momento drammatico per la vita del Paese, mentre nel cuore dell'Europa infuria la guerra e nel pieno vortice di una crisi senza precedenti, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi. Forza Italia ha invece definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini. Se i danni prodotti al Paese dalle convulsioni del Movimento 5 Stelle erano scontati, mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi: non era facile, ma quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati. Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito".

È con queste lapidarie parole che il più volte ministro on. Mariastella Gelmini, desenzanese colonna portante di Forza Italia, nonché ex presidente del consiglio comunale di Desenzano del Garda, annuncia la sua fuoriuscita dagli azzurri. C’è da dire che le voci riguardo a un suo allontanamento dalla linea del partito già si erano rincorse negli scorsi mesi, ma sembrava improbabile potesse accadere davvero la fuoriuscita.

Le giunte comunali gardesane del bresciano restano ora con il fiato sospeso, essendo molti dei componenti di Forza Italia di queste, inseriti nella corrente afferente proprio al Ministro, la cui scissione, a meno che non venga ricondotta presto nell’alveo del centrodestra, potrebbe causare un terremoto tale da far crollare diverse amministrazioni, compresa l’appena insediata desenzanese.