Il Mercatone di Desenzano: confermato lo stato di agitazione dopo l'incontro in Prefettura
Lavoratori a confronto ieri con i vertici istituzionali, in attesa del prossimo incontro del 18 ottobre quando si chiederanno delucidazioni sul futuro

I lavoratori de Il Mercatone di Desenzano (Grancasa) hanno deciso di proseguire lo stato di agitazione precedentemente proclamato a causa dei dissidi sindacali a livello aziendale, in seguito al recente sciopero messo in atto lo scorso martedì 4 ottobre.
Questa l'ultima novità della tribolata vicenda comunicata nelle scorse ore, in seguito agli incontri tenutisi ieri presso la Prefettura di Brescia con il Dott. Massimo De Stefano e il Sindaco di Desenzano del Garda, Dott. Guido Malinverno, ed in IV Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia.
Riprende dunque l'attività lavorativa i dipendenti dell'azienda, seppur, come specificato attraverso nota stampa, in attesa delle prossime scadenze e dell’incontro concordato e programmato in Prefettura il prossimo 18 ottobre.
"Rimane inteso, - si legge nel comunicato - che per le scriventi OO.SS., le RSA e le Lavoratrici ed i Lavoratori risulta necessario sospendere le operazioni “extra normali” quali le missioni temporanee e le riorganizzazioni dei negozi, per procedere con un coinvolgimento immediatamente attivo delle Rappresentanze Sindacali in Azienda per definire modalità condivise di intervento, che rispettino le norme di legge e di contratto, nonché quanto previsto dagli accordi di solidarietà in essere.
Esprimiamo il sentito ringraziamento alla Prefettura di Brescia e all’Amministrazione Comunale di Desenzano del Garda (BS) con il Sindaco in testa, e a quanti hanno a loro modo partecipato, per l’attenzione data alla vicenda che investe “Il Mercatone di Desenzano” (Grancasa), e che ha permesso la ripresa delle trattative".
Come però specificato, i soggetti coinvolti restano in attesa dell’incontro del 18 ottobre proprio per ricevere informazioni più compiute e dettagliate da parte dell'Azienda per quanto riguarda il futuro, tra cui "gli investimenti e le politiche da adottare per rilanciare la società e salvaguardare così i livelli occupazionali, salvo una dichiarata, ma generica, volontà di riprendere il dialogo perso e di rivedere i piani recenti per rimediare alla situazione degenerata".