Una delle mete più apprezzate dal punto di vista naturalistico come il lago di Tenno rischia nel prossimo futuro di diventare una meta sempre più turistica a danno dell'ecosistema naturale e della tutela ambientale.

Questo il monito lanciato dal Coordinamento ambiente Alto Garda e Ledro, supportato anche dalle associazioni ambientaliste Ledro Inselberg, Italia Nostra sez. Trento, Wwf Trentino e Comitato Sviluppo Sostenibile, nei confronti del nuovo ponte tibetano in costruzione sul lago di Tenno.

Un'opera "purtroppo già incominciata - come riportato attraverso una nota stampa - che l’amministrazione ha deciso di costruire, pare come opera di difesa sul Rio Secco e di attraversamento dello stesso a poca distanza dalla confluenza con il lago con un impatto paesaggistico pesante avendo una campata di 120 metri, in zona a vincolo idrogeologico Questo per dare la possibilità a tutti di fare il giro del lago, nonostante il rischio idrogeologico".

Viene poi rimarcata dal Coordinamento "l’incoerenza da parte del comune di istituire un’area protetta locale, che dovrebbe tutelare l’ambiente in questione e la volontà di realizzare il ponte tibetano", un progetto che "oltre ad avere un impatto paesaggistico importante, con poca sicurezza e con dei costi rilevanti (500.000 Euro), pensiamo che in una zona estremamente delicata come questa, non ci sia necessità di realizzare l’infrastruttura in questione, che trasformerà l’area in una sorta di parco attrazione Tennoland, dove la presenza turistica, sempre più massiccia e incontrollata, potrebbe diventare ingestibile e creare danni irreparabili agli ecosistemi con presenza di biciclette, macchine, campeggiatori abusivi, erosione di suolo ovunque anche al di fuori dei percorsi autorizzati"

Preoccupazione infine anche per la sicurezza, con il comunicato che riporta il parere espresso dal servizio geologico della Provincia autonoma di Trento, che recita quanto segue: "per quanto concerne gli aspetti relativi alla pericolosità del sito individuati nella carta di sintesi geologica del PUP si rileva che gli stessi sono essenzialmente di natura idraulica e pertanto si rimanda al parere del Servizio Bacini Montani competente in materia. Si evidenzia comunque che nella nuova carta di sintesi della pericolosità alcune zone del tracciato possono essere interessate da fenomeni di crollo di massi rocciosi. Si consiglia pertanto di approfondire la tematica in questione e di adottare gli accorgimenti che si rendessero necessari per garantire la sicurezza delle persone”