A seguito del pensionamento di un medico di base, che aveva il proprio ambulatorio nella frazione di Fasano, nel territorio comunale di Gardone Riviera, i poco più di 2.600 cittadini del comune benacense si sono ritrovati a dover fare affidamento su un unico professionista di questo tipo rimasto, che presta servizio vicino al lungolago.

Questo stato di cose sarà presto fonte di disagio per gli abitanti del paese, specialmente per quelli delle frazioni più remote, nonché un peso enorme gravante sulle spalle dell’ultimo dottore rimasto, che potrebbe trovarsi a dover gestire un’eccessiva quantità di pazienti. Proprio per questa ragione, un gruppo di residenti ha organizzato una nutrita raccolta firme, consegnata in seguito all’amministrazione comunale, per richiedere delle soluzioni in merito alle deficienze della sanità territoriale.

Per quanto già attivatisi, non potranno essere però i politici locali a districare la matassa, che è destinata a diventare uno dei punti più roventi della campagna elettorale per le elezioni regionali lombarde, che si terranno in febbraio. Tanti cittadini infatti non si spiegano come possa la regione nettamente più ricca del paese presentare queste criticità, forse frutto di un’eccessiva e aprioristica ricerca dell’efficientismo da parte dei suoi vertici milanesi e lombardo orientali, oltre che dell’essersi troppo adagiati nel placido compiacimento dell’autoattribuito titolo di “migliore sanità d’Italia”.