Gardaland a secco di lavoratori: chiusure anticipate e proteste
Gardaland in crisi per la mancanza di lavoratori stagionali, saranno ridotti gli orari, si scatenano le proteste sui social.

Per via della carenza di lavoratori stagionali, Gardaland, più famoso parco divertimenti d’Italia, ai primi posti anche in Europa con due milioni e mezzo di visitatori l’anno scorso, è costretto a chiudere in anticipo alcune attrazioni, che termineranno la loro corsa alle 19, invece che alle ormai consuete 23. Anche il parco, come tutto il settore del turismo e della ristorazione, caratterizzati da orari lunghi e salari sempre meno in linea con la crisi inflattiva che attraversa la Nazione, sta subendo la carenza di personale. Per questo motivo, da domani, domenica 19 giugno, il parco sarà costretto ad anticipare la chiusura di 13 attrazioni.
Ad annunciare la decisione è la direzione del parco divertimenti, che ha ricevuto molte lamentele da parte dei visitatori, sembra caduta nel vuoto la richiesta di comprensione, visti abbonati infuriati che stanno protestando sul web chiedendo un rimborso del biglietto.
Gardaland, in risposta alle numerose critiche e proteste ha risposto: “Siamo estremamente dispiaciuti per la delusione causata da questa situazione, si tratta di un qualcosa di temporaneo, che contiamo di risolvere al più presto. Purtroppo siamo costretti a ridurre gli orari di apertura di alcune nostre attività a causa di eventi esterni ed indipendenti dalla nostra volontà, quale la forte carenza di lavoratori stagionali che sta sperimentando il settore turistico. Contiamo di risolvere la situazione al più presto e tornare agli orari ordinari, nel frattempo vi ringraziamo per la pazienza e comprensione finora riservataci”.