Ferragosto sul Garda: numeri positivi ma in calo rispetto al 2022
Il Benàco resta tra le mete preferite da italiani e stranieri, ma niente sold out. Presenze in calo rispetto ai numeri da record dello scorso anno

Nonostante un andamento turistico che rispecchia una delle migliori realtà dell'intero Paese e una media di ospiti in risalita rispetto alle settimane precedenti, presso le località benacensi non si è riusciti a raggiungere il tutto esaurito in occasione del ponte di Ferragosto come invece accaduto nel recente passato, soprattutto con i numeri da record del 2022.
Secondo infatti le rilevazioni operate e diffuse da Assoturismo Confesercenti, il bacino benacense avrebbe raggiunto circa il 94% di riempimento presso le strutture turistiche: una scelta fatta da tantissimi ospiti quella di trascorrere il lungo Ferragosto 2023 in territorio lacustre, risultato il preferito da italiani e stranieri rispetto a destinazioni marittime (92%), montane (89%), città d'arte (82%) e località termali (80%). In ogni caso, sono comunque lontani i numeri raggiunti durante il medesimo periodo dello scorso anno.
Dal comparto si segnala comunque una buona dose d'ottimismo in vista delle prossime settimane, con i mesi in scia all'estate che di recente hanno rappresentato un importante plus rispetto a quanto accadeva in precedenza, anche grazie alla tendenza del territorio a destagionalizzare sempre di più eventi e grandi appuntamenti lungo un periodo più ampio, soprattutto in primavera e autunno.
Certamente positiva è stata invece in questi giorni l'occupazione dei camping su tutte le sponde del Garda, dove si è notato un incremento fino a raggiungere di fatto il sold out, a testimonianza di una tendenza in crescita rispetto a chi sceglie di trascorrere il proprio soggiorno senza alloggiare in alberghi o case vacanza (quest'ultime decisamente in calo per il mese di agosto).
Per quanto riguarda i flussi turistici, il deficit registrato quest'anno deriva certamente in buona parte dal calo di presenze tedesche sul Garda (tra il 15 e il 10%) a causa delle difficoltà economiche del Paese da una parte, mentre dall'altra pesa la scelta di destinazioni alternative rispetto al bacino benacense, con un importante ritorno dei viaggi aerei verso località più distanti ma spesso meno toccate dal caro prezzi.
A fronte di ciò, si segnala comunque un aumento di turisti da Stati Uniti e Paesi scandinavi, così come anche da Inghilterra, Francia, Spagna e Polonia, così come si è notato un importante incremento infine per i flussi turistici provenienti dal Medio Oriente.