In questo periodo si attesta su livelli che sfiorano i minimi storici il lago di Garda, con l'emergenza idrica che sta portando sempre più ad una situazione senza paragoni, almeno rispetto agli ultimi 35 anni, e le immagini in particolare di Sirmione sono la prova più lampante.

Una condizione drammatica che è stata affrontata anche negli ultimi giorni in occasione dell'incontro convocato urgentemente dalla Comunità del Gara a Peschiera, che ha visto la presenza dei vertici di Aipo, Consorzio del Mincio e Consorzio Garda Chiese, con l'obiettivo di concordare una programmazione condivisa in merito alla gestione della risorsa idrica i vista dei prossimi mesi.

I livello dell'acqua è infatti in questi giorni arrivato a 43 centimetri sopra lo zero idrometrico, vale a dire circa un terzo di quanto registrato nello stesso periodo del 2020 e 2021, meno della metà rispetto a un anno fa, come riportato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.

"Utilizziamo l'acqua dell'Adige per dare ossigeno al Garda!". Questa la proposta emerse durante l'incontro organizzato a Peschiera da Massimo Lorenzi, presidente del Consorzio del Mincio, il quale ha invocato l'apertura dello scolmatore Adige-Garda; proposta respinta al mittente da Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda, il quale ha spiegato le controindicazioni rispetto ad una scelta che sarebbe presa in considerazione solo in casi in cui sia necessario controbilanciare le piene, e non invece per affrontare la situazione attuale.

Dell'emergenza idrica si è parlato anche nella mattina di ieri, giovedì 16 febbraio, in occasione dell'incontro tra il consigliere regionale del Veneto Alberto Bozza (Forza Italia), il deputato di Forza Italia on. Flavio Tosi e il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, in cui si è specificata la necessità di ripensare alla distribuzione idrica rispetto alle varie aree di intervento (agricoltura, potabilità, navigazione, ecc.) e di "istituire la figura di un commissario per ogni distretto idrografico, allo scopo di realizzare una serie di opere necessarie da prevedere nei piani dei distretti idraulici".

IL fenomeno di abbassamento delle acque che sta verificandosi in diverse parti d'Italia, e che da tempo ormai attanaglia il Garda accentuando sempre di più l'emergenza con il passare delle settimane, è conosciuto come Sessa, e porta un'oscillazione periodica del livello di bacini acquei chiusi, caratteristica dei laghi e dei mari interni. Il problema è però la forte influenza che le condizioni atmosferiche hanno su questo fenomeno, in particolare l'attuale periodo di siccità, che comporta quindi un calo ancora più vistoso dei livelli.

Manca ormai sempre meno all'apertura della stagione irrigua e della stagione turistica sul lago, momento in cui si tireranno le somme rispetto alla gravità della situazione e si dovranno stabilire iniziative volte ad affrontare un'emergenza sempre più drammatica.