Sebbene non siano ancora del tutto concluse le operazioni di voto a livello locale, provinciale e nazionale, si può già asserire che le urne elettorali, nella notte di ieri, domenica 25 giugno, hanno restituito al paese una fotografia chiara e netta delle intenzioni degli elettori e dei rapporti di forza che segneranno la politica italiana per i prossimi anni. I dati reali e definitivi, uniti agli eletti, saranno disponibili solamente nell’inoltrata giornata di Lunedì 26 settembre, se non addirittura martedì 27, risulta però possibile descrivere i risultati parziali e trarne delle riflessioni.

Partendo dal risultato nazionale comprensivo, appare indiscutibile la vittoria del centrodestra a trazione Giorgia Meloni che, salvo diversi accordi, si avvia ad essere non solo la prima donna a governare l’Italia unita, ma anche la donna più potente della Penisola dai tempi di Matilda di Canossa, vissuta quasi mille anni or sono. Escono invece ridimensionati il Partito Democratico e la Lega, comunemente considerati gli ultimi due veri partiti d’Italia: il primo non riesce a imporsi quale dominus del centrosinistra, venendo mangiato al centro dal Terzo Polo, che si attesta su percentuali simili a quelle montiane del 2013, de facto pescando dallo stesso stagno, e a sinistra dal M5S contiano, che va molto meglio del previsto; la seconda non supera la soglia psicologica della doppia cifra, venendo doppiata anche al nord da Fratelli d’Italia.

Per quanto riguarda la Provincia di Brescia, in cui la vittoria del centrodestra è più solida che altrove, i risultati riflettono, con due eccezioni rilevanti, la media nazionale: la prima è una lega nettamente più forte, che fa registrare percentuali doppie rispetto al dato complessivo del Paese; la seconda è un Terzo Polo che lambisce la doppia cifra, mentre risulta nettamente più debole il M5S.

In questo contesto anche a Desenzano del Garda si riconferma il centrodestra, nel quale Fratelli d’Italia raddoppia i consensi ottenuti alle amministrative pochi mesi fa, la Lega registra un risultato sufficiente ma non brillante, in doppia cifra, e Forza Italia mantiene il proprio bacino invariato. Il centrosinistra perde qualcosina rispetto a due mesi fa, diluito nei compagni di coalizione, mentre il Terzo Polo emerge sempre lambendo la doppia cifra e il M5S fa, come ormai da tendenza desenzanese assodata, meglio che nel resto della provincia.