Divieto di cellulare in classe: arrivano i contenitori da parete
Alcuni contenitori con tasche per i cellulari sono apparsi in svariate scuole bresciane e gardesane, a seguito del divieto di utilizzo in classe.

Il recentissimo divieto di utilizzo dei telefoni cellulari durante l’orario di lezione ha già iniziato a mostrare i primi cambiamenti, nello stupore di studenti e professori; infatti, quello appeso nelle classi di diversi istituti bresciani e gardesani, che potrebbe a una prima occhiata essere scambiato per un calendario dell’avvento, è invece un contenitore da parete per gli apparecchi telefonici portatili degli studenti, disponibile in diverse versioni, sulla base del numero di occupanti per ciascuna classe.
Daniela Gorgaini, Preside dell’Istituto Golgi di Brescia ha commentato: “Si vedrà dopo Natale ormai, anche in base alla circolare arrivata proprio mentre li appendevamo. Una nostra circolare interna darà applicazione, la funzione dell’operazione deve essere soprattutto educativa. Il cellulare lo sappiamo può dare vantaggi enormi, ma solo se usato correttamente. Negli intervalli sono successi episodi che abbiamo dovuto sanzionare severamente, non devono ripetersi”.
La Preside dell’Istituto Comprensivo di Gargnano, Maria Luisa Orlandi ha invece osservato: “Certo bisogna stare attenti ugualmente ai furbetti che ci mettono quello vecchio o rotto, e si tengono il nuovo, inoltre ci sono gli orologi smart che fanno da sostituti, ma diciamo che quel quadro alla parete può essere un deterrente contro i video che si sono visti girare, alle superiori ma anche alle scuole medie. Alla primaria non ci sono ancora problemi, anche se tutti hanno già con loro il telefono cellulare. Alla secondaria di primo grado abbiamo inserito le regole e le relative sanzioni disciplinari nel patto di corresponsabilità con le famiglie. Lì non vengono ritirati, li tengono, ma sul registro elettronico la mia circolare spiega che devono essere spenti. In caso di infrazione si chiamano i genitori per dare loro il telefonino del figlio che è bene non venga portato all’interno della scuola”.