Desenzano: realizzato l'Ospedale di Comunità al Laudato Sì, si attendono le autorizzazioni
Conclusi i lavori presso la struttura sorta grazie alla Cooperativa Raphaël, facciamo il punto sullo stato dell'arte per l'avvio del nuovo servizio

Cresce l’attesa a Desenzano per l’apertura del nuovo ospedale di comunità previsto dalla Cooperativa Raphaël presso Il Laudato Sì in via Agello, struttura fondamentale per ampliare i servizi in ambito sanitario su un territorio che raccoglie sempre più presenze soprattutto durante l’alta stagione.
Sono infatti stati ultimati già da qualche settimana i lavori utili alla realizzazione della struttura, avviati nell’aprile 2022, così come sono state arredate tutte le 20 camere previste anche grazie alla raccolta fondi “Un cuore nella stanza”, sostenuta con ben 80mila euro di donazioni.
È quindi ormai tutto pronto per la nascita della nuova realtà che sorgerà a Rivoltella, o almeno quasi. Mancano infatti ancora le autorizzazioni necessarie per dare il via ai servizi previsti, e il passaggio fondamentale che si sta attendendo ora è l'ufficializzazione dei criteri di riferimento da parte della Regione. Una volta pubblicati, si passerà dunque all'accreditamento tramite l'Ats.
Come anche confermato da parte della DG Welfare di Regione Lombardia, i criteri di accreditamento per la partecipazione alla manifestazione di interesse sono al momento in fase di definizione, dopodiché si passerà alla predisposizione dei relativi bandi da parte di Ats.
"Non possiamo fare altro che attendere, ma sembra che ormai ci siamo - ha dichiarato Cristina Gasparotti, membro del Consiglio di amministrazione della Cooperativa Raphaël - La struttura è stata realizzata, le stanze sono pronte ad accogliere gli utenti così come sono stati fatti i colloqui per l’assunzione del personale. Attendiamo solo la definizione dei criteri di riferimento utili all'autorizzazione, e una volta ricevuta questa potremo inoltrare la nostra manifestazione d'interesse. Siamo ottimisti che si possa riuscire infine ad ottenere un accreditamento dalla Regione, così come siamo comunque pronti a partire anche privatamente".

La palla è ora dunque nelle mani di Regione Lombardia, vista appunto la presenza sì di criteri per gli ospedali di comunità pubblici, ma che potrebbero anche non essere i medesimi in caso di strutture private, con la speranza che si riesca a definirli quanto prima.
A quel punto potrà esserci finalmente il taglio del nastro presso il nuovo polo sanitario, un luogo di cura utile per accompagnare i pazienti nella delicata fase della convalescenza: sono previste 20 camere di cui 10 singole e 10 doppie, per un totale di 30 posti letto, che saranno gestiti da un personale composto da una decida di infermieri e altrettanti Operatori Socio Sanitari.