Desenzano: individuato inquinamento da Pfas nella falda presso il cantiere Tav
Trovate le sostanze, cosiddette "perenni", in seguito ai monitoraggi di Cepav2. In attesa della relazione finale, i livelli sarebbero comunque bassi

Con il passare del tempo assume sempre più vigore il monitoraggio e le analisi per verificare la presenza di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nelle falde acquifere, dove può capitare di imbattersi in sostanze potenzialmente dannose per la salute, come ad esempio le Pfas.
Queste sono sostanze chimiche utilizzate dagli anni Cinquanta per molteplici scopi industriali, per il loro impatto ambientale sono anche definite "forever chemicals - inquinanti eterni", proprio a causa della loro caratteristica persistenza perenne, che ora sono al centro di un importante iniziativa internazionale di mappatura europea dal titolo "Forever Pollution Project".
Come riportato quest'oggi dal Giornale di Brescia, queste componenti sono state di recente individuate anche sul Basso Garda, e in particolare nella falda acquifera presente presso il cantiere Tav di Desenzano, in seguito ai campionamenti effettuati da Cepav2. Si parla comunque di bassi livelli di inquinamento, come testimoniato dalle prime analisi effettuate in collaborazione con Arpa, ma certamente se ne saprà di più una volta conclusa l'indagine e l'annessa relazione.
Si ricorda come la Lombardia, e subito dopo il Veneto, siano state le prime regioni ad averle individuate nelle proprie risorse idriche, e la situazione non può certo migliorare, considerata la loro "indistruttibilità" al tempo, senza un continuo e intenso lavoro di analisi. Le Pfas sono infatti pericolose in quanto causa di diverse patologie nel caso di una sovraesposizione, in particolare tumori a reni e testicoli, malattie della tiroide, ipertensione durante la gravidanza, aumento del colesterolo e altre ancora.