Depuratore: nuovo attacco dei sindaci del Chiese nei confronti di Acque Bresciane
Nuovi dubbi e perplessità sollevati dopo l'illegittimità relativa alla convocazione di CDA e Assemblea dei Soci

I "sindaci del Chiese" si uniscono ancora una volta in un unico coro, dopo gli ultimi aggiornamenti sulla questione del depuratore che ha visto la convocazione da parte di Mario Bocchio, consigliere di Acque Bresciane, sia del CDA che dell'Assemblea dei Soci il prossimo martedì 11 aprile.
"Ieri abbiamo scritto a tutti gli enti interessati da questa vicenda (Acque Bresciane e soci, Provincia, Prefetto, etc..) per far notare che il Sig. Bocchio non è presidente di Acque Bresciane dato che il presidente Delbarba si è dimesso e non è nemmeno Vicepresidente dato che mai tale figura è stata nominata - dichiarano attraverso una nota i suddetti sindaci -. Da statuto quindi le convocazioni da lui fatte sono illegittime e di conseguenza ogni eventuale atto approvato da uno o l'altro dei due organi (CDA o Assemblea dei soci)".
Una tesi questa confermata nelle ultime ore anche dalla Provincia di Brescia, che ha infatti scritto ad Acque Bresciane sottolineando l'illegittimità della convocazione e chiedendo per questo motivo un rinvio della stessa.
"La tesi da noi sostenuta - continua la nota - era quindi fondata dato che ora il presidente del collegio sindacale, titolato per farlo, ha comunicato che la convocazione precedente non è valida e ha convocato per martedì 18 aprile l'Assemblea dei Soci. Altro aspetto importante è che all'ordine del giorno pare non vi sia più l'approvazione della documentazione di gara del depuratore".
Si chiedono perciò i sindaci del Chiese: "Possibile che dobbiamo essere noi a mettere in evidenza queste cose? Se già nutrivamo parecchie perplessità sull'operato, l'imperizia oggi evidenziata anche solo per convocare un'assemblea legittima, dà ancora più adito ai moltissimi dubbi già sussistenti sulle scelte tecniche, ambientali ed economiche. Se chi tace acconsente, allora l’augurio è che a tutti gli enti a noi sovraordinati vengano gli stessi nostri dubbi".