Depuratore: il ricorso dei sindaci “del Chiese” per la scelta del commissario
Non si placa lo scontro sulla destinazione del nuovo impianto di depurazione

Non si placa lo scontro sulla destinazione del nuovo impianto di depurazione
Continua ad aggiornarsi con nuove “puntate” la vicenda relativa al nuovo impianto di depurazione che verrà costruito per trattare le acque del Garda, dopo un botta e risposta continuo tra le diverse parti in causa che dura ormai da quasi quattro anni.
A tenere banco è in particolare il ruolo del fiume Chiese nel momento in cui l’impianto (o gli impianti) verrà costruito sul territorio di Gavardo e Montichiari, soprattutto visto e considerato come il corso d’acqua sia di fatto appartenente ad un bacino idrografico differente rispetto al Benàco, e questo ha portato i sindaci del territorio interessato a esprimere ripetutamente il loro dissenso verso quanto deciso dal prefetto Attilio Visconti, appositamente nominato su decisione del Consiglio dei Ministri come commissario straordinario per riuscire a giungere in fondo a questa vicenda.
Decisione, appunto, che in seguito a diverse analisi e tavoli tecnici è ricaduta proprio sul territorio sopracitato, scatenando così ripetutamente le reazioni avverse da parte dei primi cittadini coinvolti dall’operazione.
Questa infatti l’ultima comunicazione in ordine temporale da parte di Marco Togni (sindaco di Montichiari), Davi-
de Comaglio (Gavardo), Giovanni Benedetti (Muscoline) e Damiano Giustacchini (Prevalle), i quali hanno affida-
to il loro pensiero ad una nota stampa diffusa nei giorni scorsi, in seguito alla notifica del ricorso al TAR contro la
nomina del nuovo commissario.
“Nessuno ha mai iniziato la valutazione delle conseguenze ambientale e territoriali non solo dei due depuratori, ma anche dei cento chilometri di condotte che saranno interrate nei nostri territori e delle centrali di pompaggio. – si legge nella nota – Quando lo Stato decide che occorre far presto, concentra nelle mani di un solo soggetto tutti i poteri che la legge attribuisce a differenti Amministrazioni. Per far ciò, dunque, il decreto di nomina del Commissario indica anche quali leggi possono essere eccezionalmente derogate da quest’ultimo. Il Commissario per la sponda bresciana del lago di Garda può derogare soltanto alle norme sugli appalti. (...)