Tra crescita e sfide future, un 2022 da record per il turismo sul Garda
Presentati i dati “semi-ufficiali” dal Consorzio Garda Lombardia: sfiorati 8 milioni presenze nel bresciano, sono 27 milioni sull'intero bacino

Nonostante resti ancora l’attesa per conoscere i dati ufficiali che verranno annunciati nei prossimi mesi, si conferma la forte crescita per le presenze turistiche sul Lago di Garda breciano, che nel 2022 hanno sfiorato gli 8 milioni (7,906 milioni rispetto ai 7,789 del 2019), probabile record di sempre.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Consorzio Garda Lombardia nella giornata di ieri, in occasione della conferenza organizzata presso il Comune di Desenzano dallo stesso ente territoriale, che ha presentato le prime stime relative ai numeri annuali incrociati da quanto raccolto dagli operatori del settore, dagli incassi della tassa di soggiorno e dalle singole Amministrazioni.
Se calcolata infatti una spesa media di 100/150 euro cadauno, il settore porterà al bacino gardesano una dote intorno al miliardo di euro, confermandosi così come il vero motore trainante dell’economia benacense, con la bellezza di 27 milioni di presenze complessive sulle tre sponde del Lago.

I numeri relativi alle singole località rispetto al 2019
Tra i vari paesi rivieraschi si confermano in vetta per presenze le tre storiche località di punta, capaci di superare il milione di pernottamenti, ovvero Sirmione (in testa con 1,3 milioni, di poco superiore al 2019), Limone (1,2 milioni contro 1,179) e Desenzano (1 milione contro 986mila). Seguono le località della Valtènesi, dove crescono i numeri a Manerba (790mila rispetto a 645mila di tre anni fa), ma calano a San Felice (650mila rispetto alle 701mila del 2019) e Moniga (522mila contro 589mila), mentre Padenghe e Puegnago si confermano sui medesimi livelli (rispettivamente 212mila e 23mila).
Positivi i dati per quanto concerne località quali Tignale (380mila contro 244mila), Salò (270mila contro 238mila), Pozzolengo (81mila contro 80mila), Lonato (87mila contro 86mila), Soiano (43mila contro 42mila) e Polpenazze (18mila contro 17mila), mentre calano i numeri a Tremosine (335mila contro 329), Toscolano (543mila contro 546mila), Gardone Riviera (260mila contro 267mila) e Gargnano (192mila contro 201mila).

Gli interventi dei rappresentanti del comparto turistico territoriale
Presenti in occasione della conferenza, oltre al presidente del Consorzio Garda Lombardia Massimo Ghidelli, Stefano Medioli, Vicesindaco del Comune di Desenzano, la vice presidente Nicoletta Manestrini e la consigliera Maria Sole Broglia, con quest’ultima che ha confermato una crescita per il settore alberghiero dell’11,4%.
"Fondamentale un percorso di collaborazione e condivisione degli obiettivi tra i vari soggetti pubblici e privati protagonisti del turismo gardesano" ha ribadito Massimo Ghidelli, il quale ha anche sottolineato la crescita del mercato del lusso sul territorio, con undici hotel 5 stelle presenti e 5 in procinto di aprire. Proprio il soggiorno in hotel torna inoltre a crescere come tendenza nella scelta della vacanza da parte degli ospiti, e parallelamente i B&B sono scesi a 218 rispetto ai 255 del 2019.
Infine due campanelli d'allarme, giunti dagli interventi del presidente di Visit Brescia Marco Polettini, e del neo presidente di Garda Musei Mauro Carrozza.
"La provincia di Brescia - dichiara Marco Polettini - si conferma in testa per presenze turistiche nel Nord Italia, ma i numeri devono essere supportati dalla presenza di servizi all'altezza della mole di turisti che ogni anno scelgono, soprattutto, il Garda"
In vista del 2023, che porterà Brescia e Bergamo a essere Capitali della Cultura, diventa inoltre fondamentale una collaborazione tra la città e il territorio gardesano, nonostante, come sottolineato da Mauro Carrozza, "non c'è ancora stato il coinvolgimento atteso da parte di Brescia, che potrebbe invece consentire di sfruttare le numerose offerte culturali presenti sul Garda".