La condotta sublacuale non sarebbe a rischio: prime reazioni dal territorio
Depuratore del Garda; le analisi di Acque Bresciane smentirebbero le ipotesi di una potenziale "bomba ecologia" paventate dal presidente di Ags Cresco

Al momento sono solamente le prime indiscrezioni, ma già stanno provocando reazioni da parte degli attori del territorio, coinvolti all'interno dell'infinito turbinio di idee, proposte, decisioni, proteste e non solo che da tempo circondano il progetto del futuro depuratore del Garda bresciano.
Il tutto in un momento particolarmente delicato, vista l'attesa per conoscere gli esiti delle analisi e degli interventi messi in campo da Acque Bresciane sulla condotta sublacuale (dovrebbero essere ufficializzati nel giro di un mese circa) e le recenti dimissioni del presidente Gianluca Delbarba a causa della mancanza di una visione condivisa in merito al progetto.
Ma la "notizia" sarebbe già stata diffusa nella giornata odierna, attraverso le anticipazioni del Bresciaoggi: la condotta è sana e necessita solo di un costante monitoraggio, nessun allarme in previsione di un possibile disastro ecologico.
Questo quanto diffuso nelle ultime ore, che va così in contrasto con le dichiarazioni dei giorni scorsi rilasciate da Angelo Cresco, presidente di Azienda gardesana servizi (Ags), gestore del collettore e del depuratore, il quale parlava di "bomba ecologica" in relazione alla sublacuale, in quanto "ormai in condizioni disperate" e possibile causa di una catastrofe ambientale nel caso di rottura o danneggiamento.
Secondo invece quelle che sarebbero le recenti analisi, attraverso una costante attenzione e l'allestimento di interventi periodici come quello appena concluso, l'impianto godrebbe ancora di buona salute in vista del prossimo futuro, consentendo quindi di ragionare sull'evoluzione della depurazione senza eccessivamente l'acqua alla gola.

Non tardano le prime reazioni dal territorio
In seguito a questa indiscrezione, durante la giornata sono già emerse le prime reazioni da parte dei soggetti del territorio coinvolti a livello istituzionale e decisionale.
Come ad esempio il sindaco di Montichiari Marco Togni, il quale ha così commentato quanto emerso: "Mi spiace, nulla di personale, ma è evidente che qualcuno ha fatto bene a dimettersi ed altri dovrebbero seguirlo già oggi. La bugia della sublacuale è una fake news creata ad arte anni fa per portare a casa 100 milioni di euro dallo stato (comunque buona cosa) e per avere la scusa di spendere molti, molti altri milioni di euro in un'opera folle per riversare i reflui gardesani nel fiume Chiese. Basta!".
La situazione che si è venuta a creare con le dimissioni del Presidente di Acque Bresciane Delbarba, se accompagnata da una relazione sullo stato della sublacuale che consente un tempo maggiore sulla sua tenuta, deve aprire una riflessione a livello politico nazionale per rivalutare il ruolo del Commissario e quello della politica locale sulle decisioni da assumere - ha dichiarato invece Giovanni Ciato, presidente di Città Futura Salò - per arrivare a definire quale sia la soluzione più adeguata, dal momento che continuare una battaglia tra territori non porterà che ricorsi e ritardi sull'esecuzione di un'opera troppo importante per l'ambiente e per il tessuto economico del Garda.
L'appello è quindi a mettere tutti nelle condizioni di rivalutare l'opzione Lonato con l'utilizzo delle acque depurate per scopi irrigui (in un momento storico particolare) e recapito finale nel bacino del Mincio.