Recentemente in mezzo alla natura della frazione di Grole, nel territorio comunale di Castiglione delle Stiviere, i volontari della locale sezione di Legambiente sono incappati in una scoperta incredibile.

Le fotografie, pubblicate sui canali social dell’associazione, sembrerebbero provenire da un luogo esotico di un altro continente, ma sono invece state scattate nel corso di una delle tante attività di sopralluogo contro l’abbandono dei rifiuti, effettuate a cadenza regolare dagli iscritti. L’oggetto delle stesse è una “città dei ragni”, ovvero una porzione di sentiero lunga circa cinquanta metri, delimitato fa un bosco e da una siepe di pungitopo, completamente ricoperta da un complesso sistema di ragnatele popolare da innumerevoli aracnidi, probabilmente nell’ordine delle migliaia. Le speci degli stessi tra l’altro sono molteplici ed eterogenee, troviamo infatti le più piccole all’esterno, ovvero i Mangora Acalypha e i Linyphia Triangularis, mentre più all'interno, all'imbocco di spesse ragnatele a forma d’imbuto, si trovano degli esemplari di Ragno dei Labirinti. Inoltre più in basso sono presenti anche degli Argiope Fasciata, detti anche Ragno Vespa o Ragno Tigre per la loro caratteristica colorazione, mentre fra gli alberi vi sarebbero anche dei ragni notturni capaci di produrre enormi tele dal diametro di un metro.

Una tale concentrazione di aracnidi è tutt’altro che normale, essa non sarebbe di norma possibile per la tendenza dei ragni a mangiarsi a vicenda ove affollati in aree tanto ristrette in numero così ampio. L’ipotesi dei volontari di Legambiente è che le tele si trovino su di un punto di passaggio di altri insetti, che forniscono una tale fonte di cibo da soddisfare la fame dei ragni.