Nelle ultime settimane si è sollevata a Desenzano del Garda una polemica riguardante l’aumento delle indennità di funzione (lo stipendio) del Sindaco, del Vicesindaco, degli Assessori e del Presidente del Consiglio Comunale, nonché del gettone di presenza spettante ai Consiglieri Comunali. Come di consueto, i costi della democrazia tendono a scatenare la fantasia dei non addetti ai lavori, si rende quindi necessario fare chiarezza.

L’aumento degli stipendi e dei gettoni è un fatto acclarato, ma la responsabilità della decisione non ricade sull’amministrazione desenzanese, che anche volendo, non avrebbe il potere di ritoccare unilateralmente al rialzo le proprie indennità. Si tratta infatti di un provvedimento previsto dall’articolo 175 della legge di Bilancio del 2022, che equipara l'indennità di funzione dei sindaci delle città metropolitane al trattamento economico dei presidenti delle giunte regionali (attualmente pari a 13.800 euro lordi mensili). La ratio è quella di rendere maggiormente attrattiva e partecipata la politica locale, che richiede notoriamente un dispendio di tempo e lavoro inadeguato agli stipendi precedentemente percepiti. La fase transitoria iniziata nel 2022 si concluderà quindi tra due anni dopo una serie di aumenti graduali.

Le indennità dei sindaci degli altri comuni lombardi saranno di conseguenza stabilite a cascata, partendo dallo stipendio lordo del Sindaco di Milano, ed entreranno a regime solo dal 2024: 80% per i sindaci dei comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100mila abitanti, come Brescia; 35% per i sindaci comuni con popolazione tra i 30mila a 50mila abitanti, qui si collocherà probabilmente Desenzano nel futuro prossimo; 30% per i sindaci dei comuni con popolazione tra i 10mila a 30mila residenti (pari a 4.140 euro lordi mensili), come Desenzano, Salò, Lonato o Montichiari; 29% per i sindaci dei comuni con popolazione tra i 5mila a 10mila cittadini (pari a 4.002 euro lordi mensili) come Sirmione o Manerba; 22% per i sindaci dei comuni con popolazione tra i 3mila a 5mila abitanti (pari a 3.036 euro lordi mensili) come Padenghe; 16% per i sindaci dei comuni con popolazione fino a 3mila residenti (pari a 2.208 euro lordi mensili), come Moniga o Gargnano.

Gli stipendi dei membri delle giunte e dei consigli comunali sono, come sempre, stabiliti in una frazione delle indennità dei sindaci, per cui all’aumento di queste, vi è per ogni membro della macchina democratica locale, l’innalzamento automatico dello stipendio o del gettone di presenza. Una misura quindi complessiva per tutta la penisola, tolto le regioni a statuto speciale, che si autoregolano, legata alle decisioni del Governo Draghi e del Parlamento.