Lunedì 13 giugno è stato proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Asst del Garda, dalla quale dipendono le strutture sanitarie e gli ospedali di Desenzano, Manerbio, Leno, Gavardo, Prevalle, Salò e Lonato. La decisione è stata presa, su mandato dei lavoratori, da Cisl FP, Uil FPL, FP Cgil, Nursind e Nursing Up, al termine delle assemblee tenute tra mercoledì 8 e venerdì 10 giugno.

Tatiana Vezzini, della Cisl FP, spiega così le ragioni: “Al centro della protesta vi è la carenza di personale, acuita dal periodo estivo, con pesanti ricadute sui carichi di lavoro. Le assemblee hanno manifestato disagio e preoccupazione per la situazione aziendale; complessivamente i 2.400 lavoratori vantano un credito di 25mila giorni di ferie maturati nei vari anni, senza vedere la possibilità di un recupero in tempi brevi”.

Nelle assemblee è stata ribadita l’attenzione verso i pazienti che quotidianamente hanno bisogno dei servizi sanitari dell’Asst: eventuali ulteriori forme di protesta che si renderanno necessarie saranno prese senza arrecare danno all’utenza.

Asst del Garda che ha così risposto ai sindacati: “Sin dal suo insediamento la direzione della ASST del Garda ha dato estrema rilevanza alla dotazione degli organici del comparto. Nel corso di dieci mesi sono state intraprese ben undici procedure concorsuali che hanno portato all’assunzione di 139 risorse di cui 79 a tempo indeterminato. Il numero di risorse sanitarie del comparto è ora maggiore di circa 130 unità rispetto a quelle del 2019, a riprova appunto del potenziamento effettuato.

Questo aumento di personale ha consentito di aprire nuovi posti letto e ha consentito di limitare le riduzioni da accorpamento tipiche del periodo estivo, con un valore confrontabile con quello dell’anno precedente. La reazione è inaspettata a fronte del percorso sopra riassunto. La situazione inoltre non appare così drammatica né in termini di ferie fruite né in termini di salti turno. Sul fronte dei rapporti Sindacali si ricorda che sono stati effettuati tredici incontri in dieci mesi, di cui cinque sul tema dei dimensionamenti. È stato fatto tutto quanto era possibile per rafforzare gli organici con evidenti risultati e dati che sono oggettivi”.