La Corte d’Assise di Brescia ha assolto con formula piena l'ex primario del pronto soccorso di Montichiari, Carlo Mosca. La sentenza ha messo subito fine agli arresti domiciliari a cui il medico era sottoposto da più di un anno.

L’accusa era di aver iniettato a tre pazienti dei farmaci che andrebbero utilizzati solo in anestesia, o in pazienti intubati e indotti al coma, provocandone la morte prematura. Durante la requisitoria, il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna a 24 anni di prigione.

Le indagini erano iniziate in seguito alla denuncia di due infermieri, che accusavano il medico di aver iniettato farmaci letali ai pazienti. L’avvenimento, sempre negato dall'ex primario, è stato smentito in tribunale da altri infermieri e medici del pronto soccorso. Al termine del processo è stato disposto il trasferimento degli atti, presso la Procura della Repubblica, per calunnia da parte dei due infermieri avevano accusato il medico.

Il dott. Carlo Mosca ha espresso soddisfazione per la sentenza e il desiderio di tornare presto in corsia: “La verità è venuta fuori: i periti sono riusciti a dimostrare in modo scientifico l'assenza di Propofol nel cervello dei pazienti e quindi la somministrazione post mortem. Ritornerò a lavorare a Montichiari: rivoglio il mio titolo, perché me lo sono guadagnato con le mie forze e tornerò anche a insegnare all'università”.