Sono tantissimi i cittadini lombardi preoccupati per la notizia diffusa nelle ultime ore da Greenpeace Italia, riportante una situazione di inquinamento da sostanze chimiche artificiali, cosiddette Pfas, dell'acqua potabile che esce dai nostri rubinetti.

Ciò sarebbe emerso in seguito all'ultima indagine effettuata sui campioni d'acqua lombarda destinata a uso potabile, evidenziando una presenza di Pfas in quasi il 20% delle analisi condotte dalle autorità sanitarie regionali a partire dal 2018, con l'organizzazione che muove pesanti accuse in particolare nei confronti di Regione Lombardia.

"In diversi casi le autorità erano al corrente da anni di questa contaminazione, eppure non risultano campagne informative rivolte alla popolazione, che non è stata quindi avvertita dei rischi a cui è esposta" viene infatti riportato nell'inchiesta dell'Unità Investigativa di Greenpeace Italia.

In dettaglio, i dati peggiori vengono attribuiti alle province di Lodi, Como e Bergamo (rispettivamente 84,8%, 60,6% E 41,2%), mentre a Brescia si sarebbe registrata una presenza di Pfas decisamente inferiore, intorno al 9,6%.

La risposta di Water Alliance - Acque Lombardia

A stretto giro di posta è poi arrivata la risposta di Water Alliance – Acque di Lombardia, rete di 13 aziende idriche pubbliche in house della Lombardia di cui fa parte anche Acque Bresciane, direttamente dalle parole del portavoce Ing. Enrico Pezzolini.

"È mio dovere rassicurare i cittadini lombardi, turbati da una clamorosa fake news - ha dichiarato Pezzolini attraverso nota stampa- L’acqua che esce dai rubinetti della nostra regione non presenta alcun rischio per la salute. Affermare il contrario significa procurare un allarme assolutamente ingiustificato, assumendosi gravi responsabilità sia civili che penali”.

Secondo quanto descritto, sarebbero quindi state "travisate le informazioni fornite dalle 13 aziende", che riguardavano quasi esclusivamente le acque grezze di falda, e non quelle del servizio pubblico che arrivano nelle case già trattate. “Siamo sconcertati - prosegue Pezzolini - di fronte all’insinuazione che l’acqua da noi portata nelle case sarebbe pericolosa: è un messaggio sbagliato e fuorviante. Al contrario, bisogna incentivarne il consumo da parte dei cittadini: l’acqua del rubinetto è perfettamente sicura e contribuisce a ridurre sia il consumo di plastica, sia la spesa delle famiglie”.

Resta ora da capire come si evolverà la vicenda che ha visto coinvolte le due importanti realtà, con Water Alliance – Acque di Lombardia che ha annunciato di valutare l'ipotesi di "agire nelle sedi legali opportune".